Anche Google vuole alimentare l'intelligenza artificiale col nucleare

Google ha siglato un accordo innovativo con Kairos Power per l'acquisto di energia proveniente da piccoli reattori modulari, con l'obiettivo di affrontare l'aumento della domanda di elettricità generata dall'intelligenza artificiale. Come sottolinea Il Sole 24 Ore, questo rappresenta il primo accordo aziendale di questo tipo nel mondo. Il gruppo Alphabet, che controlla Google, prevede di utilizzare questa energia per alimentare i suoi centri di elaborazione dati, rispondendo così all'incremento dei consumi energetici legati alla tecnologia del momento. (WIRED Italia)

Su altre fonti

Il piano fino al 2025 Google ha firmato il primo accordo aziendale al mondo per l’acquisto di energia nucleare prodotta da più reattori, modulari e di piccole dimensioni, per soddisfare la domanda di elettricità necessaria ad alimentare i sistemi di intelligenza artificiale (CorCom)

Le grandi corporate stringono accordi, riattivano vecchie centrali e collaborano con aziende innovative (StartupItalia)

Alphabet Google acquisterà l'energia nucleare dalla startup Kairos Power, che sarà prodotta da piccoli reattori di nuova generazione, chiamati Smr (mini reattori modulari). (Corriere della Sera)

Il futuro dell'AI passa per data center e nucleare. E questo riguarda anche l'Italia (di A. Sarno)

Il gruppo Google, alle prese, come gli altri colossi tech, con i giganteschi consumi energetici dei data center necessari per l’Intelligenza artificiale, ha deciso di investire nello sviluppo della prossima generazione di energia nucleare. (Il Fatto Quotidiano)

Le centrali elettriche più piccole sono progettate per ridurre i costi eccedenti e serviranno a produrre l'energia necessaria per alimentare i software. (Fanpage.it)

Perché senza di essi, non potremmo … Lo si capisce dal fatto che anche Google, dopo Amazon e Microsoft, sta considerando il nucleare come una possibile soluzione energetica per alimentare i propri data center, la vera e propria spina dorsale di internet. (L'HuffPost)