Netanyahu e Gallant ai ferri corti

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LA NOTIZIA ESTERI

Dopo aver decapitato Hamas ed Hezbollah e aver regolato i conti con l’Iran, ci si chiede quali siano le reali intenzioni di Benjamin Netanyahu in questo spaventoso conflitto mediorientale. Un dubbio legittimo, espresso anche dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, in una lettera “riservata” – subito trapelata sui media – indirizzata al primo ministro, in cui gli segnala che “la situazione in cui ci troviamo, senza una bussola che funzioni e senza un aggiornamento degli obiettivi della guerra, danneggia lo svolgimento della campagna e le decisioni del governo”, specie in un momento storico in cui i recenti “sviluppi significativi della guerra, in particolare lo scambio diretto di colpi tra Israele e Iran, aumentano la necessità di una discussione per aggiornare gli obiettivi con una visione complessiva di tutti gli scenari e il loro collegamento”. (LA NOTIZIA)

Ne parlano anche altri media

L'intelligence israeliana ritiene che solo 51 ostaggi, sui 101 che si trovano nella Striscia di Gaza, siano ancora vivi. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

"Non tutti gli obiettivi possono essere raggiunti solo attraverso le operazioni militari. Per realizzare il nostro dovere morale di riportare a casa i nostri ostaggi, dovremo fare dolorose concessioni", ha affermato Gallant in un discorso in occasione dell'anniversario del calendario ebraico dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

'Milioni di dollari per il rilascio degli ostaggi a Gaza', tentativo di Netanyahu?

Sono state 215 le persone rapite in Israele durante l’assalto del 7 ottobre sferrato da Hamas. Quasi la metà di loro sono stati rilasciati grazie ad accordi o a operazioni delle Idf. (CremonaOggi)

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