Femminicidio Giulia Cecchettin, gli avvocati di Turetta: “L’ergastolo è degradante, non rieduca"

Dopo la richiesta dell'ergastolo, oggi in aula è il turno della difesa di Filippo Turetta, reo confesso della morte della ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre 2023. Non sono presenti in aula Gino Cecchettin, papà di Giulia, e la nonna della vittima Carla Gatto. Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviero proveranno a evitare la pena massima per il loro assistito, detenuto nel carcere di Montorio, a Verona (la Repubblica)

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Oggi davanti alla corte d'Assise di Venezia, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, si apprestano - in un’arringa che durerà un paio di ore - a ricostruire quanto accaduto l’11 novembre 2023 quando lo studente di Torreglia (Padova) uccide, con 75 coltellate, l’ex fidanzata ventiduenne. (Adnkronos)

"Mi ha preso in giro, ad esempio, quando mi veniva detto che il prelievo bancomat fu fatto per fare shopping nell'unico luogo dove i contanti non servono, al centro commerciale", ha aggiunto. (la Repubblica)

Come ieri, Filippo Turetta è in aula. Dopo la requisitoria del pm, che ha chiesto l’ergastolo per il 23enne reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata, uccisa a novembre 2023 con 75 coltellate, oggi prende la parola la difesa davanti alla corte d’Assise di Venezia. (Il Fatto Quotidiano)

Turetta, la diretta del processo per il femminicidio Cecchettin: il giorno della difesa che tenterà di evitare l'ergastolo

Una serie di motivi, che vanno dai difetti caratteriali ai ragionamenti violenti, agli atteggiamenti avuti con lei durante le normali discussioni di coppia, che così normali non erano. È la lista che Giulia Cecchettin, il 31 luglio di un anno fa, poche settimane prima di perdere la vita per mano dell'ex fidanzato - per cui il pm ha chiesto l'ergastolo per omicidio - aveva compilato, dopo averlo lasciato. (ilgazzettino.it)

Al termine di un arringa di circa tre ore davanti alla corte d'Assise di Venezia, l'avvocatessa Monica Cornaviera e il collega Giovanni Caruso contestano la premeditazione, la crudeltà e gli atti persecutori riconosciuti al ventiduenne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. (Liberoquotidiano.it)

La testa non l’ha praticamente mai sollevata, lo sguardo fisso verso il banco che aveva davanti, o più probabilmente perso nel vuoto. Non ha alzato la testa e non ha nemmeno proferito parola, Filippo Turetta. (Corriere della Sera)