Corteo pro Pal a Roma, la comunità palestinese: «Non scenderemo in piazza il 5 ottobre». Il questore: «C'è divieto e va rispettato»

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La manifestazione a quasi a un anno dalla strage di Hamas contro i cittadini israeliani. Sono attese 30mila persone, ma il Tar conferma il no Il Tar del Lazio conferma il no del questore di Roma al corteo pro Palestina organizzato per sabato 5 ottobre nella capitale a un anno della strage di Hamas contro i cittadini israeliani. La comunità palestinese si era già defilata: «Noi non scenderemo in piazza. (Open)

Ne parlano anche altre testate

I Giovani Palestinesi hanno avanzato ricorso contro la decisione del ministero di vietare la manifestazione del 5 ottobre ma il Tar non ha ritenuto ci sia il tempo adeguato per decidere e non ha effettuato la revoca (il Giornale)

ROMA. L’ultima speranza di manifestare in una piazza autorizzata svanisce intorno alle cinque e mezza del pomeriggio di ieri quando anche il Tar conferma il divieto posto dalla questura di Roma alla manifestazione pro Palestina del 5 ottobre, a due giorni dal primo anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele e della successiva guerra contro Gaza. (La Stampa)

Oggi non si può più dire nulla? Che accezione ha oggi l’espressione “politicamente corretto? E il ruolo dei fact checkers? A questi e altri interrogativi risponderà lo scrittore Diego Fusaro e diversi rappresentati del mondo della comunicazione tra cui i giornalisti Francesco Borgonovo e Martina Pastorelli e il portavoce di “ProVita e Famiglia”, Jacopo Coghe. (Corriere di Lamezia)

Caprarica contro Bocchino: “Ma cosa dice? Il governo vieta cortei pro Gaza ma gli vanno bene le manifestazioni degli ultras, vero?”. Su La7

Nessuna sospensione cautelare urgente del diniego espresso dalla Questura di Roma alla manifestazione organizzata per il 5 ottobre dall'Unione democratica arabo palestinese (Udap). (L'HuffPost)

I giudici nel provvedimento di rigetto dell'istanza, ritengono che «in riferimento al corteo e alla data scelta, e nel contemperamento tra i vari interessi, individuali e pubblici, coinvolti, non sia manifestamente irragionevole la valutazione operata dall'autorità amministrativa». (Corriere Roma)

Dura reprimenda del giornalista Antonio Caprarica al direttore editoriale del Secolo d’Italia Italo Bocchino durante Dimartedì (La7). (Il Fatto Quotidiano)

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