Con l'arresto di Puff Daddy si apre il #MeToo nel mondo della musica?
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Fino a un anno fa Sean "Diddy" Combs, il rapper, produttore e dirigente discografico conosciuto anche come Puff Daddy, era all'apice del successo, uno dei più noti nomi dell'industria musicale statunitense con alle spalle un vero e proprio impero: tra le altre cose, un canale Tv, una linea di abbigliamento di successo, un marchio di vodka, un profumo. La sua vita era costellata da feste, droghe e opulenza tra un superyacht da 65 milioni di dollari, un jet privato e un patrimonio netto di 1 miliardo di dollari. (Elle)
Se ne è parlato anche su altre testate
I fatti risalirebbero al 2001, quando Combs e un ex bodyguard avrebbero drogato, legato e stuprato Graves negli studi di registrazione di Diddy a New York, Daddy’s House. Il tutto sarebbe stato filmato e sarebbe stato venduto, scrive Rolling Stone, che ha ottenuto il testo dell’azione legale. (Rolling Stone Italia)
La gestione social delle due star non ha nulla a che fare con l’arresto del rapper (Open)
Dopo l'arresto di Sean “Diddy” Combs, conosciuto anche come Puff Daddy, uno dei colossi dell'hip hop, Hollywood trema per le sue rivelazioni. Il motivo? Tanti lo conoscevano, molti frequentano le sue feste ed erano a conoscenza di certi dettagli raccapriccianti sui suoi (Io Donna)
Il 22 agosto è arrivato al cinema il primo film da regista di Zoë Kravitz, Blink Twice: parla di un miliardario (Channing Tatum) che organizza festini a base di sesso e droga sulla sua remotissima e lussureggiante isola privata, luogo in cui in realtà agli ospiti, soprattutto alle ragazze, accadono cose terribili e inquietanti. (Cosmopolitan)
Ricevi le notizie più importanti gratuitamente su Viber TikTokers ha ora ritrovato un vecchio episodio del reality show della famiglia Kardashian, in cui ... (Слободен печат)
Thalia Graves, questo il nome dell’accusatrice, è assistita da Gloria Allred, una avvocatessa in prima linea nelle cause di violenze sessuali. E’ scoppiata in lacrime durante una conferenza stampa a Los Angeles parlando del «dolore interno» subìto a causa dell’aggressione. (Gazzetta di Parma)