Carlo presenta Starmer: «radicalismo» e tradizione

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Ieri sera a Westminster (non) si recitava a soggetto. Le carrozze erano di nuovo fuori dalle scuderie, le fanfare dalle custodie e gli ermellini dalla naftalina per la cerimonia del King’s Speech, il discorso del monarca, il primo dell’era Labour e il secondo per Charles III, che installa ufficialmente il change dell’era Starmer. Si tratta dell’illustrazione del programma di governo che inaugura la legislatura e di uno sguardo approfondito sullo sfuggente «starmerismo». (il manifesto)

Su altri media

Crescita economica, migranti e Ue nel discorso del Re Carlo III 17 luglio 2024 (Il Sole 24 ORE)

In Inghilterra il nuovo governo laburista punta sulle tasse alle scuole private per finanziare la scuola pubblica: 6.500 nuovi insegnanti e 3.300 asili nido Di (Orizzonte Scuola)

Il ruolo del funzionario Black Rod risale al 1300. Un’antica tradizione che va in scena in occasione dell'apertura di Stato del Parlamento. All'arrivo del re o della regina, il funzionario Black Rod, in questo caso la funzionaria visto che è una donna, annuncia l'ingresso del monarca ma il portone del Parlamento resta chiuso per simboleggiare l'autonomia dalla monarchia. (La Stampa)

Carlo III al Parlamento UK: «Ci sarà una legge per dare più sostenibilità al calcio»

A loro, nel consueto discorso di inizio legislatura detto King’s Speech, si è rivolto Re Carlo III, protagonista dell’intervento che ha lo scopo di elencare il programma di governo in carica di Sua Maestà per i successivi 12 mesi ed è scritto integralmente dall’esecutivo. (Calcio e Finanza)

Mentre Re Carlo III esponeva a Westminster il programma del nuovo governo laburista guidato da Keir Starmer, al potere dopo quattordici anni, a Buckingham Palace la vice ciambellana Samantha Dixon era tenuta in ostaggio per qualche ora. (L'HuffPost)

Ovvero il “discorso del re”, in questo caso Carlo III, che annuncerà il programma di governo del Labour di Sir Keir Starmer nel prossimo anno. Oggi è il giorno del “King’s Speech” in Parlamento a Westminster. (la Repubblica)