Napoli, Saviano: "Giovani con aspirazioni da criminali ma non anime perse"
Il giornalista e scrittore ha commentato a LaPresse l'omicidio di Arcangelo Correra “Non sono anime perse né mostri: vogliono diventare ricchi, essere carismatici e questo, in alcune realtà di prossimità con la criminalità organizzata, te lo concede essere un criminale”. Lo dice lo scrittore Roberto Saviano, parlando con LaPresse, in merito all’omicidio di Arcangelo Correra, 18enne morto stamani in seguito elle ferite riportate per un colpo di pistola alla fronte, commentando le morti di tre giovanissimi nel giro di poco tempo, avvenute tra Napoli e provincia. (LAPRESSE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Falso": in un lungo post su Facebook, don Maurizio Patriciello, parroco del Parco verde di Caivano, hinterland a nord di Napoli, risponde al giornalista e scrittore che in queste ore ha rilasciato dichiarazioni deliranti, collegando la (Secolo d'Italia)
Il giornalista e scrittore commenta a LaPresse le morti di giovanissimi avvenute tra il capoluogo campano e la Provincia negli ultimi giorni (LAPRESSE)
Fratelli d'Italia in Campania commenta la vicenda dell'ennesimo ragazzo ucciso a colpi di pistola a Napoli, Arcangelo Correra, 18 anni, puntando l'indice accusatorio sulla serie tv "Gomorra", 5 stagioni andate in onda dal 2014 al 2021 e con l'ispiratore della saga, lo scrittore Roberto Saviano, autore dell'omonimo romanzo-besteller e co-sceneggiatore sia del film di Matteo Garrone che del prodotto televisivo. (Fanpage.it)
"Il governo, come vedete, parla solo di repressione, ma non fa nulla. Alla polemica replica Fratelli d’Italia sul profilo X di Fdi con una durissima nota… (La Repubblica)
“Gli omicidi di ragazzi a Napoli? Sono il completo fallimento del modello Caivano tanto sbandierato dal governo”. Parola di Roberto Saviano, che ha commentato così i recenti fatti di sangue accaduti nel capoluogo campano, dove in poco più di una settimana sono stati uccisi tre ragazzi. (Il Fatto Quotidiano)
«No, anche se il territorio nel quale è successo è lo stesso centro storico che dieci anni fa era controllato dal gruppo di Emanuele Sibillo. Dalle prime informazioni in quest’ultimo episodio potrebbe essersi trattato di un gioco, ma non cambia nulla perché dimostra che Napoli è la città più armata d’Italia e che… (la Repubblica)