Cecilia Sala nelle carceri iraniane, Tajani: "Le sue condizioni sono buone"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Cecilia Sala sta bene e stiamo lavorando per riportarla in Italia”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews24, commentando l'arresto della giornalista in Iran, avvenuto il 19 dicembre. Cecilia Sala "è stata fermata a Teheran, è in carcere a Teheran. Ha già avuto la possibilità di parlare 2 volte con i propri familiari. Stamane ha ricevuto la visita dell'ambasciatrice che è stata più di mezz'ora con lei". (Liberoquotidiano.it)
Su altre testate
Detenzioni arbitrarie, torture fisiche e psicologiche e abusi che si ripetono da decenni accompagnano la storia del famigerato carcere di Evin, dove attualmente si trova rinchiusa la giornalista italiana Cecilia Sala. (Adnkronos)
La notizia, tragica, che ha sconvolto il mondo dell’informazione italiana è quella, diffusa oggi (27 dicembre) dai media nazionali, dell’incarcerazione della giornalista Cecilia Sala in Iran. Comincia con queste parole l’editoriale del direttore del Foglio, Claudio Cerasa, che da stamattina si trova in apertura sul sito del quotidiano con il titolo “Il giornalismo non è un crimine”. (EuNews)
Vediamo dove si trova e la sua storia. Se ne era anche molto parlato in Italia, nel 2022 quando era detenuta la blogger Alessia Piperno. (ilgazzettino.it)
Chi è Cecilia Sala, genitori, compagno e vita privata Sala è nata nel 1995 a Roma, ha lavorato sia in redazioni sia come giornalista freelance, occupandosi soprattutto di esteri. (Il Giornale d'Italia)
Azar Nafisi sa bene che cosa significhi vivere con l'angoscia perché una persona cara è finita nelle mani degli ayatollah: lo ha provato quando era ancora in Iran, quando una delle sue studentesse è stata arrestata, come ha raccontato nel suo libro più famoso, Leggere Lolita a Teheran, da poco diventato anche un film, diretto da Eran Riklis; lo prova da anni, dal suo esilio a Washington, ed è uno dei motivi per cui continua a combattere contro le ingiustizie del regime, attraverso le sue opere bellissime, come l'ultimo saggio Leggere pericolosamente. (il Giornale)
Ansa (Avvenire)