Caso dossier, spiati anche l’olimpionico Jacobs e il suo staff. “L’incarico da un avvocato di Padova pochi giorni dopo l’oro di Tokyo”
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C’è anche Marcell Jacobs, atleta azzurro olimpionico nei cento metri a Tokyo 2020, tra gli spiati dalla presunta banda dei dossier al centro dell’inchiesta della Procura antimafia di Milano. La vicenda è descritta nella maxi-informativa redatta dai Carabinieri e depositata agli atti del fascicolo: “Le analisi forensi”, scrivono gli investigatori, “hanno permesso di accertare l’interessamento in intercettazioni illecite a carico di Jacobs e del suo staff” da parte di due indagati, Lorenzo Di Iulio e Gabriele Pegoraro (quest’ultimo è a capo della società Bitcorp, che realizzava intercettazioni anche per la Procura milanese). (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
Gli occhi e le orecchie degli "spioni" informatici della società Equalize non potevano di certo tralasciare la conca d'Ampezzo, destinazione consueta di svariati personaggi della politica nazionale, dell'imprenditoria e della finanza, italiani e stranieri. (ilgazzettino.it)
Sequestrato l’archivio delle spie. Proseguono le indagini Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
In una conversazione del gennaio del 2023 alcuni presunti appartenenti alla banda dei dossieraggi, tra cui Giulio Cornelli e Nunzio Calamucci, "discutono dell'implementazione del D.B.", ossia "l'archivio interno del gruppo contenente anche le informazioni di polizia", coi "dati di tutti i prefetti ed i magistrati". (Tiscali Notizie)
Equalize sarebbe stata in grado di accedere a banche dati di Stato servendosi di membri delle forze dell'ordine corrotte e hacker: cosa avrebbe cercato in modo illegale la società tra le più ambite nel settore delle investigazioni private. (Fanpage.it)
Ed è così che i componenti della “banda di via Pattari“, il gruppo di hacker e appartenenti (attuali o passati) alle forze dell’ordine che secondo l’accusa ha spiato centinaia di persone attraverso accessi illeciti alle banche dati dello Stato, si aggiornava e studiava continuamente le applicazioni da poter utilizzare per raccogliere informazioni e dati sensibili. (Il Fatto Quotidiano)
È quanto risulta dalla maxi-informativa dei Carabinieri agli atti dell’inchiesta sulla presunta associazione a delinquere capeggiata dall’ex poliziotto Carmine Gallo e dall’informatico Samuele Calamucci (entrambi arrestati), dedita – secondo l’accusa – alla raccolta illegale di informazioni tramite accessi abusivi alle banche dati dello Stato. (Il Fatto Quotidiano)