Meloni alla prova dell’Aula (tre mesi dopo) con il timore di un centrodestra diviso sul riarmo

Meloni alla prova dell’Aula (tre mesi dopo) con il timore di un centrodestra diviso sul riarmo

I rapporti con Donald Trump e i casi Almasri e Paragon. Dopo un’infinità di appelli delle opposizioni, Giorgia Meloni torna finalmente in Parlamento. Tre mesi dopo l’ultima volta. Domani al Senato, per le comunicazioni che precedono il Consiglio europeo di giovedì, e mercoledì alla Camera, per le altrettanto consuete repliche. E lo farà con un discorso affinato fino all’ultimo con i suoi fedeliss… (La Stampa)

Su altre fonti

Con un compito complesso: evitare che la maggioranza si spacchi attorno al nodo del riarmo europeo. A tre mesi dall’ultima apparizione, Giorgia Meloni prepara il suo ritorno in Parlamento. (la Repubblica)

L'impresa non è semplice: a complicare il passaggio parlamentare ci pensa la Lega, che ribadisce la sua contrarietà all'esercito europeo e all'acquisto di armi. Dopo alcuni mesi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna in Parlamento per mettere in chiaro quali sono i punti fermi della politica estera del governo. (Today.it)

Lavori in corso. Giorgia Meloni si prepara al discorso alle Camere dove presenterà la posizione italiana in vista del Consiglio europeo di giovedì prossimo. Un intervento in cui dovrà trovare il punto di equilibrio tra le diverse sensibilità interne alla maggioranza e, al contempo, provare a dialogare con le tante anime che si registrano nell'opposizione. (il Giornale)

Meloni va in Parlamento per parlare di difesa e Ue: il centrodestra si compatta

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni domani al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo di Bruxelles del 20 - 21 marzo. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

C’è da trovare l’intesa sul testo della risoluzione di maggioranza che andrà messa ai voti e che dovrà certificare l'unità su questioni cruciali, come la guerra in Ucraina, la posizione dell'Italia rispetto a Ue e Usa, le spese per la difesa e le truppe che Francia e Gran Bretagna vorrebbero inviare a Est, una volta siglata la tregua tra Mosca e Kiev. (Italia Oggi)

Non sarà il centrodestra a dividersi domani e dopodomani, in parlamento, sulla politica estera e militare e sul modo in cui aiutare l’Ucraina. Lo faranno ancora una volta le opposizioni. Alcune delle quali – vedi Azione di Carlo Calenda – avrebbero ottimi motivi per votare insieme alla maggioranza in favore della linea che sarà esposta in aula da Giorgia Meloni (Liberoquotidiano.it)