La lotta agli sprechi nel Ssn: se non ora quando?

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Quotidiano Sanità SALUTE

La lotta agli sprechi nel Ssn: se non ora quando? 29 OTT di Claudio Maria Maffei Gentile direttore, in un Ssn che ha fame di risorse, innanzitutto per una politica del personale degna di questo nome, sembrerebbe logico chiedersi se non ci siano misure in grado di ridurre a breve termine gli sprechi e di ridurne il peso anche in prospettiva. In realtà a chiederselo nel dibattito corrente sulla crisi non sono in tanti, tra questi c’è Gilberto Turati che di recente in suo intervento ha scritto a proposito del sottofinanziamento che il vero problema è un altro e continua a rimanere inevaso nel dibattito politico, a destra come a sinistra: come spendiamo i 136,5 miliardi di euro del Fondo sanitario 2025, che – almeno sulla carta – dovrebbero garantire i livelli essenziali di assistenza in tutte le regioni. (Quotidiano Sanità)

Se ne è parlato anche su altri giornali

«Il disegno di legge sulla manovra 2025 – ha dichiarato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – è molto lontano dalle necessità della sanità pubblica: le risorse stanziate non bastano a risollevare un Servizio sanitario nazionale (Ssn) in grave affanno, sono ampiamente insufficienti per finanziare tutte le misure previste dalla manovra e mancano all’appello priorità rilevanti per la tenuta della sanità pubblica». (Sanità24)

William Raffaeli, medico, anestesista esperto in terapia del dolore, gi direttore dell'Unit Operativa di Terapia Antalgica e Cure palliative (Hospice) presso l'Ospedale Infermi di Rimini, presidente .. (Virgilio)

Ma oggi siamo nuovamente a fare i conti con il futuro del Servizio sanitario pubblico afflitto dagli stessi identici problemi del passato, che vengono da 15 anni di continui tagli alle risorse: la cronica e progressiva carenza di personale, in particolare infermieristico, che vive una stagione di demotivazione e disaffezione per la sanità pubblica senza precedenti; la coperta giudicata dai medici più corta di quanto sperato – nell’immediato e fino almeno al 2026 – rispetto alle risorse messe a disposizione dalla manovra del governo, tanto da far annunciare uno sciopero per il prossimo 20 novembre; la preoccupazione delle Regioni che non vorrebbero trovarsi a fare scelte, sicuramente non popolari, sui servizi ai quali destinare più o meno fondi. (LA NAZIONE)

La prima riguarda il personale che, demotivato, sta andando via del Servizio Sanitario Pubblico. Servono riconoscimenti economici. Poi occorre sanare la frattura tra Nord e Sud", dice Nino Cartabellotta, medico specialista in Gastroenterologia e in Medicina Interna, e presidente della Fondazione GIMBE, intervistato da Elvira Naselli (la Repubblica)

Il Presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini si è espresso sulla possibile modifica dello Statuto della FIGC, indicando le sue sensazioni in vista della prossima riunione per decidere in merito. (Inter-News)

“Nulla sarà come prima” era la frase ricorrente durante il Covid, ma purtroppo le cose vanno diversamente. Se leggiamo bene i dati della prossima manovra economica l’incremento nominale previsto sul fondo sanitario non copre neanche il tasso di inflazione. (Il Riformista)