Margaret Spada: dal difetto cardiaco all’anestetico, tutti i punti da chiarire con l’autopsia
Un problema cardiaco congenito, sconosciuto alla vittima e alla sua famiglia. Oppure il dosaggio dell’anestetico, forse somministrato in misura maggiore rispetto al dovuto. A 48 ore dall’autopsia sul corpo di Margaret Spada, la squadra medico legale nominata dalla procura di Roma vaglia tutte le possibili ipotesi. L’obiettivo è ricostruire cosa abbia ucciso la 22enne di Lentini, cittadina in provincia di Siracusa, arrivata a Roma il 4 novembre per operarsi al naso nello studio di Marco e Marco Antonio Procopio, padre e figlio ora indagati per omicidio colposo (Repubblica Roma)
Su altre fonti
LENTINI – Sono centinaia le persone che si stanno recando alla camera ardente allestita nella chiesa del Carmine a Lentini, nel Siracusano, per dare l’ultimo saluto a Margaret Spada, la ventiduenne morta il 7 novembre scorso a Roma mentre si stava sottoponendo ad un intervento di rinoplastica parziale. (Livesicilia.it)
Tra le ipotesi prese in considerazione dall'equipe medico legale nominata dalla Procura di Roma che venerdì scorso ha effettuato l'autopsia sul corpo di Margaret Spada, ci sarebbe quella di una dose eccessiva di anestetico e di un farmaco vaso costrittore che avrebbe dovuto contenere il sanguinamento. (La Sentinella del Canavese)
Margaret Spada è morta in ospedale a Roma a tre giorni da un’operazione al naso nello studio medico di Marco e Marco Antonio Procopio in zona Eur. Nell’ambulatorio ora sequestrato, ricavato in un appartamento, non c’era l’autorizzazione a eseguire interventi chirurgici. (Open)
Ma proprio in quello studio dove «non si poteva operare», come appurato da indagini amministrative, fu sottoposta il 4 novembre scorso ad un intervento Margaret Spada, appena 22 anni. Era il 2009 quando in un’autocertificazione inviata alla Asl e al Comune di Roma uno dei titolari dello studio in via Cesare Pavese a Roma, zona Eur, assicurava che lì non si sarebbero fatti interventi ma solo verifiche prima e dopo gli interventi. (Giornale di Sicilia)
Maria Rita Misuraca, una giornalista sportiva di 25 anni, ha raccontato di essersi rivolta proprio alla struttura in via Cesare Pavese, a Roma, per «sistemare la punta del naso», e di avere avuto problemi dopo l'anestesia. (ilgazzettino.it)
Il titolare dello studio aveva dichiarato che la struttura fosse destinata esclusivamente a visite pre-operatorie e controlli post-intervento. Le indagini si concentrano sulla regolarità dello studio Procopio, al centro della vicenda. (Virgilio Notizie)