Dal vertice Celac se ne vanno Meloni, Macron e Rutte. Il Nicaragua fa muro e non condanna la Russia

Al vertice erano convocati 48 Paesi di Europa, Caribe e America Latina. Tutti a Bruxelles per discutere di piani di sviluppo che vanno “dall’idrogeno pulito alle materie prime essenziali, dall’espansione della rete di cavi dati ad alte prestazioni fino alla produzione dei più avanzati vaccini mRna alle materie prime”. Ma nel corso del Celac, durato il 17 e il 18 luglio, diversi capi di Stato hanno deciso di lasciare l’Europa Building, sede del Consiglio europeo: oltre a Giorgia Meloni, se ne sono andati l’olandese Mark Rutte e il francese Emmanuel Macron (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

La premier alla riunione Ue-Celac: state dalla parte giusta. Ma Nicaragua, Cuba e Venezuela replicano: “Ipocrisia” dal nostro inviato MARCO BRESOLIN (La Stampa)

E ha ribadito la posizione sua e del governo: "Ho sentito qui diversi parlare di pace. Una Giorgia Meloni a tutto campo, quella che è intervenuta al vertice Ue-Celac, la Comunità degli stati latinoamericani e dei Caraibi. (Liberoquotidiano.it)

Fausto Carioti 20 luglio 2023 (Liberoquotidiano.it)

Non solo all’Onu. Dall’incrocio tra Atlantico e Pacifico al profondo nord dell’Europa vicino alla Russia. (L'HuffPost)

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al vertice Ue-Celac a Bruxelles."E se qualcuno - ha aggiunto - ritiene di poter confondere queste due parole non si rende conto che un mondo nel quale non dovesse più esistere il diritto internazionale, un mondo nel quale chi è militarmente più forte può liberamente invadere il suo vicino non sarà mai un mondo di pace. (Tiscali Notizie)

Dall'altra, la reticenza se non la contrarietà di diversi Stati dell'America Latina - guidati dal Nicaragua ma fiancheggiati anche dal Brasile - a puntare il dito contro Mosca. (AGI - Agenzia Italia)