Mondiale Superbike Nicolò Bulega si arrende a Toprak Razgatlioglu Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia Si è deciso nella penultima giornata di gare, sulla pista dell’autodromo spagnolo “Angel Nieto” di Jerez de La Frontera il mondiale Superbike, con vittoria finale del turco Toprak Razgatlioglu che ha così conquistato il suo secondo titolo iridato nella massima classe delle derivate di serie. Per Nicolò Bulega una piazza d’onore che alla vigilia mai nessuno avrebbe pronosticato. Nulla da fare per la lotta al titolo per uno stratosferico Nicolò Bulega, che ha vinto sia la Superpole sia Gara 1, confermandosi la più bella rivelazione del mondiale alla sua prima stagione con la Ducati Aruba, dopo che lo scorso anno aveva trionfato nel campionato iridato Supersport. (Gazzetta di Reggio)

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Mackenzie e Bridewell cadono al primo giro in curva 6; nel corso del primo giro a terra anche Danilo Petrucci e il campione del mondo uscente Bautista. (la Repubblica)

Bulega domina la gara scattando velocissimo al via e restando in testa dal primo all’ultimo giro. Nessuno resiste al suo ritmo, ad eccezione di Toprak che gli tiene la scia per i primi dieci giri, dopo di che tira i remi in barca e pensa giustamente al mondiale. (Moto.it)

Secondo posto e titolo iridato nel Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2024: ecco la sintesi di questo sabato indimenticabile al Circuito de Jerez - Angel Nieto per Toprak Razgatlioglu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team) che chiude Gara 1 del Round Prometeon di Spagna alle spalle del dominatore Nicolò Bulega (Aruba. (WorldSBK)

Il mago turco che ha rotto l'incantesimo tedesco

Il secondo posto in Gara 1 è sufficiente al turco per centrare il suo secondo titolo iridato (WorldSBK)

Il 28enne turco conquista il suo second titolo mondiale nel campionato delle derivate di serie e riporta BMW alla vittoria in questa competizione. (Motociclismo.it)

La Casa di Monaco è infatti un colosso dell'automotive con un’immagine fortemente sportiva tra le quattro ruote, solo di recente estesa anche tra le moto grazie alle HP e soprattutto alle 4 cilindri della serie S (e ora anche M): immagine alla quale non corrispondono però risultati sportivi proporzionali all’impegno profuso, in particolare se guardiamo ai titoli vinti. (Dueruote)