L'elenco dei motivi per cui Sangiuliano dovrebbe dimettersi (non per Boccia) (di G. Volpe)
Parlare di questa penosa e squallida vicenda boccaccesca del ministro Gennaro Sangiuliano sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. A danneggiare la sua immagine (e purtroppo anche quella del ministero fondato da Giovanni Spadolini) ci sta pensando da solo in questo botta e risposta di mezze verità, smentite, precisazioni, confessioni con la sua “consigliera” Maria Rosaria Boccia. Chi scrive ha contestato, con una serie di interventi sull’Huffington Post, le scelte di Sangiuliano fin da subito, ma non per le sue continue gaffes e dimostrazioni di inadeguatezza (anche culturale), bensì per le sue scelte. (L'HuffPost)
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In un'intervista esclusiva al Tg1, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano ha ammesso per la prima volta di aver avuto una relazione con Maria Rosaria Boccia, una donna di 41 anni che dalla fine di agosto rivendica di aver ricevuto un incarico presso il dicastero di via del Collegio Romano, finora sempre smentito dagli uffici del ministro nonostante le rivelazioni condivise dalla professionista sui social sul suo coinvolgimento in attività politiche e in gruppi di lavoro. (WIRED Italia)
Ma non ha fatto il botto. Anzi, ha depresso le prestazioni della rete nella fascia, facendo meno delle news che precedevano lo ‘speciale’ e del game show di Stefano De Martino, ‘Affari Tuoi’ arrivato subito dopo la confessione. (Primaonline)
Maria Rosaria Boccia torna a parlare, questa volta però non si affida al suo profilo Instagram, ma rilascia una videointervista per La Stampa in cui sostiene di raccontare «tutta la verità» sul caso che vede coinvolto il ministro Gennaro Sangiuliano (ilmessaggero.it)
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è nel pieno di un ciclone mediatico e politico a causa del suo coinvolgimento in una relazione extraconiugale con Maria Rosaria Boccia, soprannominata "la dama di Pompei". (Io Donna)
E che racconta l'involuzione di un uomo che da giovane aveva dato segni di coraggio Visto così è un atto quasi banale, ma che trasforma la lotta politica in vicenda giudiziaria. (Secolo d'Italia)
Sulle trasferte spiega: «Ho sempre saputo che pagava il ministero come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria». «Lo accompagnavo da consigliera per i grandi eventi» dice. (La Stampa)