Sinner, il pasticcio Wada e le incongruenze sul suo caso: la mancata trasparenza danneggia sia il numero 1 sia la credibilità dell’antidoping

Trasparenza: “La Wada opera in modo trasparente e si impegna a rafforzare ulteriormente questo aspetto delle sue attività”. Due righe dedicate all’impegno della cosiddetta “trasparenza”, scolpite sul sito della World Anti-Doping Agency (Wada), creata nel 1999, finanziata dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio) e dai governi internazionali. Sede centrale a Montreal in Canada e ufficio di coordinamento europeo a Losanna, fondazione di diritto privato regolata dal diritto civile svizzero, un board composto da 42 membri – un terzo dei quali atleti o ex atleti – e un Consiglio esecutivo che il 12 settembre si riunirà a Belek, in Turchia (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Non si placa il periodo difficile per Jannik Sinner, che al momento si ritrova al centro dell’occhio del ciclone per lo scandalo antidoping di cui si è purtroppo reso protagonista. Nonostante le speranze di una conclusione definitiva, il caso sembra essere ben lontano dall’essere chiuso, nonostante all’inizio l’altoatesino sembrava essere stato scagionato da tutte le accuse che gli erano state rivolte. (MondoSportivo)

"La revisione del caso da parte della Wada è in corso. La Wada ha ricevuto il fascicolo del caso la settimana scorsa. (La Gazzetta dello Sport)

Lo scorso marzo, Sinner si è trovato al centro di una tempesta mediatica dopo la notizia di due test positivi al clostebol. Nonostante abbia dimostrato la sua innocenza, il numero 1 del mondo ha dovuto affrontare un’ondata di critiche. (LiveTennis.it)

Casper Ruud: “Sinner, leggendo i documenti si capisce che non c’è discriminazione”

Mentre Jannik Sinner è atteso in Italia dopo il trionfo agli US Open, diretto poi verso Bologna dove sosterrà gli azzurri impegnati in Coppa Davis (domenica sarà in tribuna), tiene ancora banco il caso doping che ha coinvolto il tennista altoatesino, assolto dalla Itia (International Tennis Integrity Agency). (Giornale di Sicilia)

Vincendo, a soli 23 anni, primo italiano della storia a riuscirci, gli Us Open. Sono ancora lì, negli occhi di appassionati e tifosi, i punti decisivi con cui, in tre set, Jannik Sinner ha liquidato “l’amico Fritz” salendo sul tetto d’America. (MOW)

La sentenza ITIA di 33 pagine su Jannik Sinner e il suo ormai noto caso di positività a un metabolita del Clostebol, risoltasi con assoluzione alla luce della bassissima quantità della sostanza rilevate e della capacità di ricostruire per filo e per segno la vicenda (con annesse prove), è disponibile per tutti. (OA Sport)