Lotta al pezzotto, gli operatori delle tlc contro la stretta che prevede il carcere

La stretta contro i furbetti del pezzotto con nuove norme più stringenti, obblighi di segnalazione e possibilità di risalire in automatico anche all'utente finale del prodotto piratato con sanzioni fino a 5.000 euro sta dividendo il fronte degli operatori. Soprattutto dopo il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato a due emendamenti di Forza Italia e Fratelli d'Italia che prevedono l'estensione anche ai fornitori di servizi VPN e quelli di DNS pubblicamente disponibili l'obbligo di blocco dell'accesso ai contenuti abusivi e contestualmente l'obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria di comportamenti illeciti con previsione anche del carcere fino a un anno in caso di omissione della segnalazione. (Panorama)

La notizia riportata su altri giornali

Legge antipirateria, Zorzoni (AIIP): “Iniziativa irresponsabile che, nel solo interesse della lobby del calcio, calpesta gli operatori, l’Autorità e l’ecosistema Internet”. (Key4biz.it)

Con i due emendamenti "anti-pezzotto" al decreto Omnibus la maggioranza di centrodestra mette nel mirino i motori di ricerca come Google e le piattaforme come Amazon: i loro dirigenti potranno essere chiamati a rispondere penalmente in caso di violazioni del diritto d'autore e della legge anti-pirateria (il Giornale)

Il DL Omnibus è in votazione oggi al Senato, con la fiducia, e poi passerà in votazione alla Camera entro l’8 ottobre, molto probabilmente di nuovo con la fiducia. (Libero Tecnologia)

Lotito contro il 'pezzotto': "Lotta alla pirateria porta ricavi e debella criminalità organizzata"

Erano ormai mesi che i vertici di chi detiene i diritti tv del calcio italiano annunciavano una dura lotta contro la pirateria. Alla fine sono arrivate le nuove misure che terrorizzano coloro che hanno deciso di non pagare le classiche piattaforme che operano in Italia e offrono abbonamenti per poter seguire lo sport e il calcio. (Il Posticipo)

Arriva lo sblocco per i domini bloccati da sei mesi ma resta il carcere per chi non segnala; non basta però il sospetto, serve la certezza. (DDay.it)

Il Governo italiano prova a stringere attorno al cosiddetto 'pezzotto' e in generale sugli streaming illegali di contenuti audiovisivi in Italia, andando ad affrontare su tutti sopratuttto il problema (TUTTO mercato WEB)