Inflazione in crescita, ma la Bce procederà al taglio dei tassi
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A novembre, l'inflazione ha registrato un aumento sia in Italia che in Europa, raggiungendo rispettivamente l'1,4% e il 2,3%. Questo rialzo, che incide soprattutto sui beni essenziali, solleva preoccupazioni per le famiglie italiane e per le future decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) in materia di politica monetaria. Nonostante l'inflazione nell'Eurozona sia salita al 2,3% dal 2% del mese precedente, la BCE procederà con un taglio dei tassi d'interesse, probabilmente limitato a 25 punti base, come nei precedenti interventi. Tuttavia, alcuni membri del consiglio direttivo, tra cui Fabio Panetta, hanno suggerito di adottare misure più incisive.
La settimana è stata positiva per le principali borse europee, con gli investitori che continuano a sperare in un intervento deciso della BCE per supportare l'economia. Tuttavia, Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo dell'istituto centrale, ha invitato alla cautela sulla politica monetaria da portare avanti. Anche Philip Lane, capo economista della BCE, ha sottolineato che la stretta sui tassi non deve durare troppo, altrimenti ci sarà un impatto eccessivo su PIL e inflazione.
La prospettiva di un nuovo taglio dei tassi da parte della BCE in dicembre ha spinto i listini europei, che hanno chiuso la seduta in rialzo, poco influenzati da Wall Street, oggi aperta solo per mezza giornata dopo la pausa per il Ringraziamento. Milano ha segnato un +0,46%, Parigi +0,78%, Francoforte +1,03%, Londra +0,07% e Madrid +0,26%.
I banchieri centrali discuteranno a dicembre sull'entità del taglio, che potrebbe essere di 0,25 o 0,5%, ma soprattutto sulla linea da adottare per i prossimi mesi.