Marcell Jacobs: “Odiavo mio padre per essere scomparso, poi ho cambiato prospettiva. L'ho giudicato senza sapere"
A raccontarsi così, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, è Lamont Marcell Jacobs, oro olimpico nei 100 metri piani alle olimpiadi di Tokyo 2020.
Lamont Marcell Jacobs (Photo: INA FASSBENDER via AFP via Getty Images). “A 18 mesi ero in Italia, i miei figli sono nati qui.
Lo odiavo per essere scomparso, ho ribaltato la prospettiva: mi ha dato la vita, muscoli pazzeschi, la velocità.
Dietro al successo di Jacobs c’è un duro lavoro a livello fisico, ma anche mentale: accanto a lui c’è la mental coach che lo segue da ormai un anno, Nicoletta Romanazzi
E quando mio padre provava a contattarmi, me ne fregavo”. (Yahoo Notizie)
Su altre fonti
Una grande motivatrice, Nicoletta, che tante dirigenze paliesche e addetti ai lavori a Siena conoscono ed apprezzano. Proprio la professionista che ha lavorato per anni con Andrea Mari, detto Brio, il fantino che tutta Siena amava e ancora ricorda con immenso affetto. (La Nazione)
In un torrido pomeriggio di agosto Desenzano del Garda e i suoi oltre 28mila abitanti si ritrovano a gioire e a gridare a gran voce solo un nome: Marcell Jacobs. L’entusiasmo e la gioia lasciano spazio alla gratitudine e alle sue più disparate manifestazioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Un ragazzo di soli 20 anni è morto all’interno della sua abitazione di Manerba del Garda (Brescia): comunità sconvolta. Il ragazzo è stato dichiarato morto a seguito di un arresto cardiocircolatorio (Yeslife)
Il decesso è avvenuto per un arresto cardiocircolatorio, ma cosa lo abbia provocato al momento non è chiaro Il decesso è avvenuto in casa: il ragazzo si è sentito male all’improvviso. (Brescia Oggi)
A stabilire le cause del decesso di Samuele Freddi, figlio del famoso pittore Francesco, sarà l’autopsia disposta dal magistrato. Poche ore prima il 20enne era caduto: sarà l’esame autoptico a stabilire se vi sia un nesso causa-effetto legato al malore fatale. (QuiBrescia.it)
Era come se avesse un elastico che lo tratteneva da dietro”, ha spiegato ancora la mental coach. Dovrebbero insegnarlo a scuola, vivremmo tutti meglio se imparassimo a riconoscere e sfruttare il nostro potenziale accettando le debolezze interiori” (Il Fatto Quotidiano)