Web tax al 3% per tutte le startup. Insorge l'ecosistema dell'innovazione, già colpito dal prelievo su Bitcoin e cripto

Web tax al 3% per tutte le startup. Insorge l'ecosistema dell'innovazione, già colpito dal prelievo su Bitcoin e cripto
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
StartupItalia ECONOMIA

La legge di Bilancio 2025 allarga il perimetro della digital service tax all'intero mondo imprenditoriale. Il rischio boomerang è però elevato: anziché colpire le Big Tech, impallina le PMI Tutte le realtà che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali «sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali». Così recita l’articolo 4 della manovra 2025 che rischia di penalizzare le attività che operano anche online. (StartupItalia)

Ne parlano anche altri media

ANSO contro la web tax: “La norma sull’imposta sui servizi digitali è sbagliata”. (Il Capoluogo)

I timori sulla nuova "web tax" all'italiana si fanno sempre più fondati dopo la decisione del governo Meloni di modificare l'imposta sui servizi digitali, introducendo nella bozza della manovra una vera e propria norma "stanga-imprese". (Today.it)

Le due novità, annunciate alla stampa dal viceministro dell’economia e delle finanze Edoardo Leo, sono state ora messe nero su bianco nel testo della Manovra di bilancio per il 2025 appena firmata dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e trasmessa alle Camere per la discussione e la sua definitiva approvazione. (Engage)

Web tax, effetto boomerang sulle pmi digitali italiane?

Ma con l’allargamento della web tax e l’innalzamento della tassazione sulle cripto-attività dal 26% al 42% i morti che parlano rischiano di essere due: i consumatori e le aziende più innovative. "E io pago", come diceva Totò in 47 morto che parla. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Altre news Tale previsione colpisce inevitabilmente e in misura ancor più marcata tutto il mercato del giornalismo digitale locale e iper-locale, principalmente basato su modelli di business incentrati su ricavi da pubblicità online. (Il Saronno)

Da Netcomm alla Fieg, passando per la Fnsi si esprimono forti preoccupazioni sull’impatto sul Pil e sull’occupazione. (CorCom)