Netanyahu approfitta della debolezza Usa e scommette su una vittoria impossibile
È dalla fine del 2023, ossia poche settimane dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre e l’inizio dell’invasione israeliana della Striscia di Gaza, che il governo di Benjamin Netanyahu pianifica un’espansione della guerra in Libano. L’obiettivo è di far ritirare Hezbollah al Nord del fiume Litani e degradare le capacità militari dell’organizzazione sciita così da permettere ai circa 60 mila cittadini… (La Stampa)
La notizia riportata su altri giornali
Mentre lo scontro tra Israele e Hezbollah in Libano continua a preoccupare in quella che potrebbe portare a una vera e propria guerra, sono molti a chiedersi dove sia l'esercito libanese. Il suo ruolo e la sua collocazione sono molto più complicati di quanto si possa pensare. (Euronews Italiano)
Ma la guerra che Israele sta combattendo contro Hamas e Hezbollah, e per essere più precisi, contro l’Iran, è una guerra necessaria dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023. (Nicola Porro)
Pronunciate già sull’Ala di Sion, l’aereo primoministeriale, ai giornalisti che lo accompagnano nel viaggio. L’annuncio internazionale di una possibile pausa nello scontro con Hezbollah viene subito riportato sul piano locale dagli alleati più estremisti nel governo di estrema destra: Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e leader messianico dei coloni, proclama che la «campagna militare nel Nord può finire con un solo scenario: la distruzione di Hezbollah». (Corriere della Sera)
Di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah da parte di Tel Aviv non se ne parla neppure. «Andremo avanti fino il vittoria», dice Netanyahu che non teme di certo l’ira di Biden ma casomai del suo ministro della sicurezza Itamar Ben Gvir. (il manifesto)
A Beirut ha vissuto e studiato. Luigi Toninelli è ricercatore dell’Ispi specializzato in Medio Oriente: Libano e Iran in particolare. (Corriere della Sera)
Fino al 20 di gennaio l’America è così sospesa da un punto di vista internazionale e questo apre una finestra di opportunità straordinaria per lui: Bibi vuole una vittoria militare”. Penso che Netanyahu voglia usufruire dell’assenza di una guida alla Casa Bianca dato che Biden è fuori servizio e i due candidati non hanno oggi la capacità di prendere decisioni e comunque non vogliono alienarsi neppure la più piccola parte dell’elettorato, visti i margini stretti attesi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)