Produzione industriale in calo da 22 mesi consecutivi in Italia: -1,5% su base annua
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La produzione industriale italiana è in calo da quasi due anni. Anche se a novembre 2024 c’è stato un +0,3% su ottobre, dice l’Istat, su base annua, cioè rispetto a novembre 2023, la produzione è scesa dell’1,5%. «Prosegue — osserva l’istituto di statistica —, per il ventiduesimo mese consecutivo, la lunga fase di contrazione». I settori che vanno peggio sono: fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,5%); i mezzi di trasporto (-13,8%); macchinari e attrezzature (-6,2%). (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Il tracollo della produzione industriale in Italia continua inarrestabile e si accompagna a previsioni nefaste per l’economia del nostro Paese. Andiamo con ordine, partendo dai dati Istat riferiti a novembre 2024: l’indice destagionalizzato della produzione industriale fa segnare un incremento minimo (+0,3%) rispetto a ottobre, ma in termini tendenziali siamo al 22esimo mese consecutivo di contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario. (LA NOTIZIA)
Per il secondo mese consecutivo la produzione industriale segna un leggero progresso sul mese precedente, che però su base annua continua a essere in forte calo. Sull’economia pesa il calo della produzione industriale ma ci sono segnali di schiarita (PMI.it)
Indicazioni contrastanti quelle che arrivano sullo stato di salute dell’industria e della produzione in Italia. Le ultime rilevazioni dell’Istat sul mese di novembre dello scorso anno parlano di un calo della produzione industriale italiana dell’1,5% su base annua: il dato è comunque migliore rispetto al -3,5% di ottobre ma conferma una striscia ininterrotta di dati annuali negativi iniziata nel febbraio 2023. (Milano Finanza)
1) Ha smantellato il Piano Nazionale Transizione 4.0. La catastrofe industriale che l’Italia sta vivendo ha un nome e un cognome: Adolfo Urso. (Movimento 5 Stelle)
La de-industrializzazione dell’Italia continua a pieno regime: produzione industriale in calo tendenziale per il 22esimo mese consecutivo: a novembre 2024 il calo é dell’1,5% sull’anno precedente. La crisi insomma riguarda quei settori tradizionalmente punto di forza dell’economia italiana, mentre l’occupazione continua a spostarsi verso servizi e turismo. (Radio Popolare)
Minuti per la lettura C’è una narrazione, quella del governo, che descrive l’Italia come una “azienda” in buona salute, e la crisi della Germania, storica locomotiva del Vecchio Continente, che ha due anni di recessione sulle spalle, e della Francia che ha già esaurito la spinta delle Olimpiadi, avvalorano il racconto di un primato del Paese anche se viaggia a ritmo lento, tanto che non arriverà a centrare gli obiettivi di crescita stimati nel Piano strutturale di bilancio, l’1% nel 2024 e l’1,2% nel 2025. (Quotidiano del Sud)