L’economia tedesca è al collasso, ma l’inflazione non scende e l’Eurozona rischia il tracollo
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Di male in peggio l’economia tedesca, che solamente per una questione più statistica che di sostanza ha evitato la recessione formale nel terzo trimestre. L’indice PMI per i servizi è sceso a novembre a 49,4 punti dai 51,6 di ottobre, ai minimi dal febbraio scorso. Una discesa sotto i 50 punti segnala la contrazione dell’attività, mentre sopra i 50 il settore è in crescita. Ancora peggiori i numeri relativi alla manifattura: PMI in lieve risalita a 43,2 punti dai 43 di ottobre, ma pur sempre molto al di sotto dei 50 punti, livello che non raggiunge ormai dal lontano luglio del 2022. (InvestireOggi.it)
Ne parlano anche altri giornali
Di Piero Cingari L'attività imprenditoriale nell'Eurozona ha subito una contrazione inaspettata a novembre, guidata da un forte deterioramento nel settore dei servizi. (Euronews Italiano)
A novembre gli indici Pmi della zona euro hanno registrato un nuovo declino, che questa volta ha coinvolto anche il settore dei servizi, oltre al manifatturiero. (Finanzaonline)
È questo il dato che più preoccupa e che ha spinto l’euro ai minimi sul dollaro da quasi due anni. Dall’industria la crisi economica europea si propaga anche ai servizi. (Il Fatto Quotidiano)
A innescare le incertezze di oggi sono stati i dati sull'indice Pmi di novembre che hanno mostrato un crollo dell'attività economica nella zona euro: a sorpresa l'indice composito preliminar… Dati congiunturali deludenti sull’Europa pesano sulla valuta comune e fanno temere per l’economia dell’area. (La Stampa)
L’attività economica dell’Eurozona peggiora con i servizi che entrano in contrazione, l’euro scivola ai minimi da due anni nei confronti del dollaro a quota 1,035 e cresce il pressing sulla Bce per un taglio di 50 punti base alla prossima riunione pre-natalizia del consiglio direttivo della Banca Centrale europea. (Quotidiano del Sud)
Invece dovremmo dare priorità alle numerose proposte - che non comportano costi - contenute nel rapporto per le riforme strutturali" firmato da Mario Draghi. Lo scrivono il presidente della Bundesbank Joachim Nagel e il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, riaffermando che "per far avanzare l'Europa, il dialogo franco-tedesco è più necessario che mai" in due editoriali congiunti pubblicati oggi sul Frankfurter Allgemeine Zeitung e su Le Monde. (Tuttosport)