Gaza: forti piogge allagano campi e tende
A causa delle forti piogge che da giorni stanno colpendo Gaza, circa 235.000 minori si trovano ad affrontare un rischio crescente di malattie. Già costretti a lasciare le loro case a causa delle bombe e per gli ordini di sfollamento, bambini e famiglie devono fare i conti con le scorte di forniture bloccate al confine, sotto l’acqua e il freddo, aiuti umanitari che potrebbero aiutare i più piccoli a superare questo inverno. (Save the Children Italia)
Se ne è parlato anche su altri media
Reportage dalla striscia di Gaza dove gli aiuti non arrivano quasi più oppure vengono saccheggiati. Israele blocca i convogli e i pochi generi alimentari che si trovano hanno prezzi altissimi: 100 euro per un sacco di farina. (il manifesto)
Perché prima che Hamas togliesse con le armi il dominio su Gaza all’Autorità palestinese, prima che il premier israeliano ordinasse l’offensiva in risposta ai massacri del 7 ottobre di un anno fa, Abu Shabab manovrava sigarette e armi, droga e medicine nei tunnel che passavano sotto il deserto, sotto le barriere del valico di Rafah con l’Egitto, percorreva le piste che attraversano la penisola del Sinai. (Corriere della Sera)
I cieli a cui una volta guardavamo per conforto ora piangono freddi pugnali, che trafiggono ogni fragile rifugio, ogni corpo tremante. KHAN YOUNIS – Per più di una settimana, Gaza è stata sommersa dal peso di una pioggia implacabile, come se la stessa natura avesse complottato per approfondire le ferite di una terra già schiacciata dalla sofferenza infinita. (la Repubblica)
Gli sfollati avevano scavato dei canaletti per far defluire l’acqua lontano dalle tende, ma non è servito ad evitare la nuova catastrofe. Negli ultimi due giorni migliaia di tende di famiglie palestinesi sfollate a causa dell’offensiva israeliana contro Gaza sono state spazzate via dal mare agitato, dalle piogge torrenziali e dal vento. (il manifesto)
Città del Vaticano La Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese si celebra il 29 novembre da quasi cinquant'anni. Questa speranza include la possibilità della soluzione dei due Stati, per la quale anche Papa Francesco ha più volte ribadito il suo sostegno, anche di recente durante l’udienza generale del 22 novembre, in cui ha sottolineato l'importanza e l'urgenza del dialogo e del riconoscimento tra israeliani e palestinesi. (Vatican News - Italiano)
Migliaia di famiglie fuggite dalle aree assediate si riparano dal freddo e dalla pioggia senza coperte, materassi e impermeabili. La situazione è più che miserabile". (Fanpage.it)