**Mo: Khamenei, 'per Netanyahu dovrebbe essere emessa condanna a morte'**
La guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che per i leader israeliani dovrebbero essere emesse condanne a morte, non mandati di arresto, dopo che la Corte penale internazionale la scorsa settimana ha emesso mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant in relazione alla guerra a Gaza. In dichiarazioni rilasciate alla forza paramilitare Basij, una divisione all'interno del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e riportati dall'agenzia di stampa iraniana Tasnim, Khamenei giura che "il nemico Israele non vincerà a Gaza e in Libano". (Civonline)
Se ne è parlato anche su altre testate
Dopo lo spoglio di oltre il 99% delle schede, il premier è retrocesso al terzo posto con il 19,16% dei voti, dietro a Elena Lasconi, sindaco di centro-destra di una piccola città, che lo supera per circa 700 voti, mentre il candidato filorusso Calin Georgescu, a sorpresa è arrivato primo con il 22,94% dei consensi. (Tuttosport)
Secondo il quotidiano Jerusalem Post, l‘establishment politico e di sicurezza israeliano per la prima volta ha stabilito che sussistono entrambe le condizioni per colpire gli impianti nucleari iraniani: la condizione necessaria e la condizione fattibile. (Contropiano)
Secondo la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, “Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra. Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano e l’ex ministro della Difesa non è sufficiente”. (LAPRESSE)
Lanci dal Libano sulla Galilea mentre secondo i media Netanyahu avrebbe accettato "in linea di principio" la proposta di cessate il fuoco con Hezbollah. (Fanpage.it)
L’Iran si sta preparando a “rispondere” all’attacco di Israele del 26 ottobre. L’attacco israeliano del 26 ottobre era giunto in risposta a quello compiuto da Teheran sullo Stato ebraico il 1° ottobre, che l’Iran aveva a … (Il Fatto Quotidiano)
In pieno conto alla rovescia per l’insediamento del nuovo presidente americano, Donald Trump, le cancellerie globali provano a vaticinare le priorità della nuova amministrazione o accelerano l’esecuzione di vecchi piani. (Panorama)