Usa, democrazia diversa. La lezione per scongiurare la "tirannia delle masse"

Pubblichiamo qui un estratto del saggio di Marco Respinti «Come si USA. Guida (e curiosità) per l'elezione del presidente americano» (D'Ettoris, pagg. 102, euro 12,90). Si dice, e troppo si ripete, che negli Usa un candidato può diventare presidente prendendo meno voti di chi perde. Ovviamente non è vero. In democrazia vince sempre e solo chi ottiene più voti, ma il punto è che gli Usa sono una democrazia diversa. (il Giornale)

Ne parlano anche altri giornali

– Piccoli e Grandi elettori. Ovvero i cittadini statunitensi, chiamati ad esprimere il loro voto per la corsa alla Casa Bianca, e i delegati dei 50 Stati Usa – più quelli del distretto di Washington D. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Buongiorno, e bentornati su AmericaCina. Oggi si chiude la campagna elettorale americana, domani anche le operazioni di voto: 77 milioni di elettori si sono già recati alle urne, un numero che supera ogni aspettativa e che ha ridato speranza al partito democratico: a votare in anticipo sono soprattutto i democratici, e negli Stati Uniti si dice che un'affluenza alta li avvantaggi. (Corriere della Sera)

Il 5 novembre è il giorno delle elezioni americane, ma oltre 75 milioni di persone avranno già votato in anticipo per la vicepresidente democratica Kamala Harris o per l’ex presidente repubblicano Donald Trump: recandosi ai seggi di persona oppure per posta, spedendo cioè la propria scheda elettorale compilata. (Corriere della Sera)

Cosa si aspetta l’Italia: Meloni deve mantenere un’alleanza solida

La corsa alla Casa Bianca entra nel suo ultimo giorno. A meno di 24 ore dall'apertura delle urne, i sondaggi confermano il brevissimo distacco nelle proiezioni di voto fra Kamala Harris e Donald Trump. (Il Sole 24 ORE)

Agli aggiornamenti costanti sul nostro sito degli inviati e delle inviate e della redazione man mano che arrivano i primi risultati dalla costa Est fino agli ultimi su quella Ovest, si aggiunge una lunga diretta su Corriere Tv visibile dalla homepage del sito, su YouTube, Facebook, Instagram e TikTok. (Corriere della Sera)

Il prezzo della stabilità politica mondiale dovrà essere condiviso con gli alleati, a cui si chiederà di fare di più sul piano militare. – Gli Stati Uniti sono in una fase di bassa marea, l’élite politica sotto la pressione degli elettori è sempre meno incline a svolgere il ruolo di arbitro e dominatore dell’ordine mondiale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)