Terni, morto operaio 26enne ustionato in un incidente sul lavoro
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Un altro drammatico episodio si aggiunge alla lunga lista di infortuni sul lavoro, questa volta nel polo siderurgico di Ast a Terni. Sanderson Mendoza, un giovane operaio di 26 anni originario dell’Ecuador, è deceduto dopo sei giorni di agonia in seguito alle gravissime ustioni riportate durante un incidente avvenuto la sera del 10 marzo. Dipendente della Tapojärvi, azienda che gestisce le scorie dell’acciaieria, Mendoza era impegnato nelle operazioni di trasporto delle siviere, recipienti utilizzati per contenere scorie di acciaio fuse, quando le fiamme hanno improvvisamente avvolto il mezzo da lavoro su cui si trovava.
Le condizioni del giovane, ricoverato presso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma, non hanno mai lasciato spazio a speranze di ripresa. Le ustioni di secondo e terzo grado, che avevano colpito circa l’80% del suo corpo, hanno portato al decesso nonostante i tentativi di salvargli la vita. La notizia, diffusa da fonti sindacali e sanitarie, ha scosso non solo i colleghi di lavoro ma anche l’intera città di Terni, dove il polo siderurgico rappresenta una delle principali realtà industriali.
In risposta alla tragedia, i sindacati hanno proclamato uno sciopero immediato, coinvolgendo tutti i dipendenti della Tapojärvi e estendendo la protesta al personale diretto e delle ditte terze dell’acciaieria e del Tubificio. Lo sciopero, iniziato alle 20 di domenica, proseguirà fino alle 22 del 17 marzo, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Le segreterie territoriali e le RSU hanno sottolineato la necessità di garantire maggiore tutela per i lavoratori, spesso esposti a rischi elevati in contesti industriali complessi come quello siderurgico.
L’incidente, che ha privato la vita di un giovane con un futuro ancora da costruire, riaccende il dibattito sulla sicurezza sul lavoro, un tema che continua a mietere vittime nonostante le normative e i controlli. La morte di Mendoza non è solo una tragedia personale, ma un monito per tutte le aziende e le istituzioni affinché vengano adottate misure più stringenti per prevenire simili disgrazie.