Migranti, la nave Libra operativa nel Mediterraneo

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INTERNO

La nave della Marina Militare italiana, Libra, tornerà all'inizio della prossima settimana nel Mediterraneo centrale per monitorare e accogliere i migranti in arrivo. Dopo i pronunciamenti dei giudici di Roma e di Bologna, il governo italiano ha deciso di proseguire con il piano di delocalizzazione dei migranti, trasferendoli nei centri d'accoglienza in Albania, gestiti dall'Italia. La nave, attualmente ferma a Messina, sarà operativa per trasportare i migranti verso Tirana, con un carico previsto di circa 60-70 persone, diversamente dal primo trasferimento che ne contava solo 16.

La missione, denominata "Operazione Albania", riprende nonostante le polemiche e le minacce ricevute dalla giudice Silvia Albano, firmataria dello stop al trattenimento dei migranti in Albania. La giudice, ora sotto scorta, ha ricevuto minacce che hanno reso necessaria una maggiore vigilanza. Tuttavia, il governo Meloni è determinato a continuare con il piano, ritenendo fondamentale il trasferimento dei migranti per alleggerire la pressione sulle coste italiane.

Fonti informali parlano di un carico di 60-70 migranti, ma altre voci riferiscono di un numero inferiore, tra i 30 e i 40. Il ministero della Giustizia ha avvisato i giudici di tenersi pronti per la prossima settimana, quando la nave Libra riprenderà la sua missione nel Mediterraneo centrale. La decisione di riprendere i trasferimenti è stata accolta con reazioni contrastanti, ma il governo sembra deciso a portare avanti il piano senza indugi.

La nave Libra, preposta al trasferimento dei migranti nei centri italiani in Albania, rappresenta un elemento chiave nella strategia del governo per gestire i flussi migratori. La missione, che ha già visto un primo trasferimento di 16 migranti al porto di Shengjin, si prepara ora a un nuovo viaggio, con un carico più consistente.