Le vicine di Alfa gli lasciano un bigliettino: "siamo al piano di sopra, si sente tutto". Lui le invita al concerto

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I rapporti di buon vicinato sono fondamentali per vivere al meglio la propria casa. Lo sa bene anche Alfa che, nelle scorse ore, ha ricevuto un dolcissimo ed educatissimo bigliettino da due sue vicine - Maria e Giulia - che gli chiedevano di fare un po' più attenzione ai rumori la notte. Il cantante, di tutta risposta, con la stessa gentilezza che lo contraddistingue si è scusato e ha riportato il tutto su Instagram (dove ha promesso di invitare le ragazze ai suoi concerti). (R101)

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Mara Fratus Giornalista Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon. Avere un vicino di casa rumoroso, specie di notte, non deve essere cosa semplice, e se per giunta è anche famoso magari diventa anche più imbarazzante chiedere di rispettare il silenzio. (Libero Magazine)

Se per molti avere una celebrità come vicino di casa sembra un sogno, per Maria e Giulia è quasi l’opposto. Le due ragazze, che abitano nello stesso palazzo di Alfa, hanno deciso di scrivergli un biglietto chiedendogli di essere più silenzioso. (Skuola.net)

A raccontare la vicenda è stato Alfa, sulla sua pagina Instagram. Le sue vicine di casa si sono lamentate per il rumore, lasciandogli un biglietto. Così, per farsi perdonare, ha deciso di far loro un regalo. (Sky Tg24 )

I rapporto con i vicini di casa sono sempre delicatissimi. Spesso si cerca di stare attenti agli orari e al rumore tra le mura domestiche per evitare di “disturbare” chi, magari, dorme o sta facendo altro. (Il Fatto Quotidiano)

"Volevamo dirti che (s)fortunatamente le pareti sono molto sottili e sentiamo tutto", hanno scritto su un foglietto bianco. Il cantante ha pubblicato sui social la foto del biglietto. (Fanpage.it)

“Siamo le inquiline del piano di sopra – hanno scritto le due ragazze - Volevamo dirti che (s)fortunatamente le pareti sono molti sottili e sentiamo tutto (probabilmente anche tu senti noi). (la Repubblica)