Italia sì, Italia no. Il doppio gioco di Meloni e del Ppe

Altri dettagli:
Morti sul lavoro

Alle 20.30, dopo aver parlato di Ucraina e Gaza, i leader europei si siedono a tavola per affrontare la vera questione al centro del Consiglio europeo in corso a Bruxelles: il lancio ufficiale delle quattro candidature per i vertici istituzionali. I capi di governo e i principali partiti vogliono chiudere a ogni costo e puntano a evitare il voto. Una volta accertato che c’è la maggioranza qualificata, che bisogno c’è di verificare se anche tutti gli altri sono d’accordo? L’escamotage rivela quanto i leader stessi siano preoccupati. (il manifesto)

Ne parlano anche altre fonti

La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i vertici Ue è sbagòiata sbagliata nel merito e nel metodo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni dopo il via libera del Consiglio europeo ai 'top job', spiegando di aver "deciso di non sostenerla per rispetto dei cittadini europei e del loro voto". (Adnkronos)

Il Consiglio Europeo ha approvato le nomine per i vertici della prossima Commissione: la popolare Ursula von der Leyen sarà confermata per un secondo mandato, il socialista Antonio Costa guiderà il Consiglio e la liberale Kaja Kallas sarà Alto Rappresentante per la Politica Estera. (Il Fatto Quotidiano)

Nella notte in cui il Consiglio europeo dà il via libera alle nuove cariche apicali dell'Unione europea, Giorgia Meloni si astiene sulla riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea e vota no alla designazione del socialista portoghese Antonio Costa come presidente del Consiglio europeo e della liberale estone Kaja Kallas come Alto rappresentante per gli affari esteri della Ue. (Adnkronos)

Nomine Ue: perché Meloni ha deciso lo strappo e i margini per ricucire

«Ora qualcuno si accorge che l’Italia esiste». E il rischio isolamento? «Il ruolo dell’Italia non è accodarsi». (La Stampa)

"Il tema non è Ursula von der Leyen ma quali sono le politiche che vuole portare avanti. E su questo non abbiamo risposte. La presidente della Commissione europea prima di andare in Parlamento dovrà dire che cosa vuole fare. (La Stampa)

Giorgia Meloni vota infatti contro Costa e Kallas e decide di astenersi su von der Leyen. Il Consiglio europeo dà il via libera alla candidatura per un secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione, elegge il socialista Antonio Costa presidente del Consiglio e affida alla liberale estone Kaja Kallas il ruolo di Alto rappresentante per la politica estera. (Il Sole 24 ORE)