Due studenti sono riusciti a identificare degli sconosciuti grazie ai Ray-Ban di Meta

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Gli occhiali smart sono sempre più una realtà e Meta è tra i produttori più attivi in questo campo avendo previsto anche diverse funzionalità AI per i suoi smart glasses. Parallelamente all’entusiasmo per questa nuova frontiera tecnologica c’è la forte, fortissima, preoccupazione sulle questioni legate alla privacy. Quanto fatto da due studenti di Harvard, AnhPhu Nguyen e Caine Ardayfio, sembra giustificare i timori in materia. (TuttoTech.net)

Su altre testate

Come era facilmente prevedibile, l'avanzare della tecnologia degli occhiali intelligenti e del riconoscimento facciale apre scenari inquietanti in termini di privacy, confermati da un recente "esperimento". (Multiplayer.it)

L'utilizzo di occhiali smart, come i Ray-Ban Meta, solleva preoccupazioni per la privacy poiché integrano fotocamere che possono filmare e trasmettere video in diretta senza destare alcun sospetto. (Esquire Italia)

Questi occhiali, con fotocamera e auricolari open ear che consentono di ascoltare podcast, libri o musica, sono ora anche in grado di effettuare ricerche su Spotify e Amazon Music con i comandi vocali. (macitynet.it)

Due studenti di Harvard hanno creato una demo inquietante che mostra come gli occhiali smart possano utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per rivelare istantaneamente identità, numeri di telefono e indirizzi delle persone. (Tom's Hardware Italia)

Una persona ti fissa attraverso le lenti degli occhiali. Poi si avvicina e, chiamandoti per nome, ti saluta. (Corriere della Sera)

Due studenti di Harvard hanno dimostrato come gli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta, combinati con la tecnologia di riconoscimento facciale e l’AI, possano essere utilizzati per ottenere illegalmente informazioni personali come identità, numeri di telefono e indirizzi. (Key4biz.it)