Telegram, Durov ai giudici: «Sono innocente ho collaborato per sventare attentati»
Pavel Durov si è dichiarato innocente dei crimini commessi su Telegram, la sua creatura. Ai due giudici istruttori che gli hanno comunicato i capi di accusa per i quali è sotto controllo giudiziario a Parigi, ha detto di avere sempre collaborato con i servizi francesi in particolare per quanto riguarda la minaccia terroristica. Se delle vite umane sono in gioco, ha assicurato, Telegram risponde alle richieste della polizia via un canale di comunicazione ad hoc, in particolare con la Dgsi, la Direzione generale per la sicurezza interna. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre fonti
Il fondatore di Telegram Pavel Durov si sentiva intoccabile, e ha continuato a vedersi così anche dopo che il Tribunale parigino ha formulato tutta una serie di accuse riguardo l’app di messaggistica. (Open)
La loro storia è quella di chi è disposto a sacrificare tutto per i propri principi e chi, invece, cede al potere per mantenere il proprio status quo. Tra questi nuovi imperatori digitali, due emergono come simbolo del contrasto profondo tra integrità e compromesso. (Il Fatto Quotidiano)
È un anti-Musk ma con più attributi di lui, non urla ma combatte, viene minacciato dai servizi segreti russi ma non si fa intimorire, per poi farsi arrestare in Francia col sorriso. Nato a San Pietroburgo nel 1984, padre di due figli, ha una personalità magnetica. (Rolling Stone Italia)
Durov, che secondo Forbes ha un patrimonio di 15,5 miliardi di dollari, è stato rimesso in libertà, ma è sotto sorveglianza giudiziaria e deve pagare una cauzione di 5 milioni di euro. Mercoledì 28 agosto la Procura di Parigi ha annunciato che Durov è stato formalmente incriminato con numerose accuse penali legate alla distribuzione di materiale contenente abusi sessuali su minori, vendita di narcotici, frode e riciclaggio di denaro. (Forbes Italia)
Il caso Pavel Durov può segnare un punto di non ritorno nei rapporti tra l'Europa e le grandi piattaforme online globali che hanno sede all'estero (Stati Uniti, Dubai, ecc) ma operano stabilmente e con successo nel mercato Ue. (L'HuffPost)
Anche il caso Telegram (pur nella sua opacità) rafforza il dibattito sulla pericolosità (sempre più evidente) dei social network, che peraltro, in questi ultimi tempi, stanno subendo un profondo cambiamento. (Italia Oggi)