Sinner cittadino onorario di Torino: l'annuncio di Lo Russo. Ma sul futuro delle Atp è tutto rimandato
“Chiederò al consiglio comunale di dare la cittadinanza onoraria a Jannik Sinner perché è stato un veicolo di promozione della nostra città”, ad annunciarlo è stato Stefano Lo Russo, il sindaco di Torino, durante la conferenza stampa di chiusura delle Atp Finals. Un annuncio che sembra essere destinato a rimanere l’unico ufficiale riguardo all’imminente futuro di Torino. L'annuncio a metà di Gaudenzi Se è vero che al termine della finale di questo pomeriggio, domenica 17 novembre 2024, durante la premiazione del vincitore di questa edizione delle Finals è atteso un annuncio da parte di Andrea Gaudenzi, sembra anche altrettanto certo che il presidente di Atp molto probabilmente di potrebbe limitare a decretare l’assegnazione del quinquennio 2026/2030 in modo generico all’Italia. (Today.it)
Ne parlano anche altri media
TORINO. Non solo la famiglia. (Alto Adige)
Trai protagonisti alle Atp Finals di Torino ci sono anche i Carota Boys, che ormai da anni seguono Jannik Sinner con passione e simpatia. "Siamo grati di vivere queste emozioni grazie a Jannik" (La Gazzetta dello Sport)
Jannik Sinner “non è solo l’attrazione principale delle Finals: è il torneo, in campo e fuori”. Di più: ormai “trascende il tennis”. Il New York Times – The Athletic ne sancisce l’ascesa a fenomeno di massa. (IlNapolista)
Tra piazza Vittorio e altre location, l'atmosfera è stata resa unica da artisti e dj set. La "Notte del Tennis" ha animato Torino con eventi musicali, spettacoli e maxischermi per celebrare le Tennis Finals. (La Stampa)
L’altoatesino, arrivando in finale nel torneo dei maestri per il secondo anno di fila (nel 2023 perse da Novak Djokovic), non perderà nessun punto rispetto a dodici mesi fa, salendo almeno a quota 11.300 (11.830 in caso di successo). (La Gazzetta dello Sport)
Per tutta la settimana, l’ovazione s’era puntualmente alzata ogni volta che, ai cambi di campo, sui mega-schermi della Inalpi Arena partiva lo spot della Lavazza. Per ovvie ragioni di fair play, la pubblicità Lavazza non è mai stata programmata durante i match del numero 1 al mondo, di per sé costellati da ovazioni interrotte soltanto dai venti secondi di religioso silenzio prima dei servizi. (la Repubblica)