A Trieste la 50.ma edizione della Settimana sociale dei cattolici

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Morti sul lavoro

Costruire la polis per contribuire al bene comune. Si apre domani a Trieste la 50° Settimana sociale dei cattolici sul tema "Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Diaz, 27 a Trieste. L'intento è di permettere ai giovani di non essere solo destinatari passivi, ma di diventare attori responsabili che possano contribuire, in modo significativo, alle decisioni e alle azioni che li riguardano direttamente. (Il Giornale d'Italia)

Nel corso delle giornate altri eventi e iniziative pubbliche saranno ospitati nelle “piazze della democrazia” (piazza Hortis, piazza Ponterosso, piazza della Borsa). TRIESTE Il programma della Settimana sociale mercoledì prevede come primo appuntamento, alle 15, l’apertura dei “villaggi delle buone pratiche” allestiti in centro (fino alle 23). (Il Piccolo)

Come ai tempi dell’agorà ateniese, la democrazia torna nelle piazze. È l’immagine fornita da Elena Granata, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici in Italia, durante la presentazione della 50ma edizione che si svolge a Trieste da oggi, con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Matarella, a domenica 7 luglio, giorno in cui arriverà anche papa Francesco. (La Voce del Popolo)

Trevisi: «Trieste, avamposto d'Europa. Le differenze? Diventino sfide»

Le Settimane sociali dei cattolici sono caratterizzate dal segno di “nuovi inizi”. Nella loro storia si può leggere la tensione a rendere significativa la presenza pubblica organizzata dei cattolici italiani, con l’auspicio di una loro unità cementata dai valori fondamentali della dottrina sociale della Chiesa, una unità da costruirsi negli inizi e da ricostruirsi nei momenti di crisi. (Avvenire)

La democrazia ha bisogno di «prossimità». E la Settimana sociale che inizia oggi a Trieste vuole essere proprio un esercizio di affiancamento alle comunità e ai territori del Paese, che spesso si sentono smarriti prima nell’esercizio dei loro diritti, poi, di conseguenza, nella rappresentanza politica. (Avvenire)

«Mi piace pensare che questa città stia vivendo un grande fermento non solo turistico, e che dopo il ‘900 oggi la frontiera sia un avamposto in Europa che unisce popoli culture». (Avvenire)