Bologna, Stefano Bonaccini la spara: "Il governo si scusi con la città"

A sinistra è cominciata una nuova competizione: spararla grossa su quanto accaduto a Bologna sabato scorso con i poliziotti presi a botte dagli antifascisti. Come è noto il sindaco Lepore ha attaccato il governo affermando che l'esecutivo ha mandato "300 camice nere". Il tutto dopo che Schlein, la settimana scorsa aveva evocato anche "l'olio di ricino" e le "purghe". Inutile ricordare qui le risposte del ministro Piantedosi e quelle del premier Giorgia Meloni che hanno messo a tacere lo sbraitare della sinistra che, va sempre ricordato, davanti ad agenti feriti è rimasta muta senza una messaggio di solidarietà o di vicinanza a chi è finito sotto la furia antagonista. (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Dopo un blocco delle forze dell'ordine in prossimità di piazza XX Settembre, la piazza è stata raggiunta e in un lato della stessa si sono susseguiti gli interventi, come era stato previsto … (La Repubblica)

Sabato 9 novembre, a Bologna, si è tenuto un corteo di militanti di CasaPound negli stessi momenti in cui sfilava la manifestazione antifascista. Il gruppo di estrema destra ha marciato per le strade del capoluogo emiliano, con le forze dell'ordine che hanno evitato che i due cortei entrassero in contatto tra loro. (Il Sole 24 ORE)

Sono i ministri che devono rispondere a noi: Perché hanno permesso ai fascisti di sfilare a poca distanza dalla stazione?» La vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, è finita nel mirino della destra p… (La Repubblica)

Scontri a Bologna, Silp-Cgil: “Un leader dell’estrema destra dava ordini ai responsabili dell'ordine pubblico”

Chissà se Matteo Salvini e Ignazio La Russa sanno che a Bologna il primo a regolarizzare un centro sociale autogestito fu Giorgio Guazzaloca. Con il pragmatismo del commerciante, il primo (e al momento unico) sindaco di centrodestra della città nella storia repubblicana riconobbe il valore del Teatro polivalente occupato. (il manifesto)

«Ero in piazza, sia la mattina sia il pomeriggio, perché la presenza delle istituzioni in queste occasioni non è solo una formalità ma un dovere democratico». E poi, ancora: «Abbiamo chiesto per tempo che questo scempio non avvenisse, politicamente e istituzionalmente. (Corriere della Sera)

Tuttavia, riteniamo inaccettabile quanto abbiamo potuto osservare in alcune immagini che mostrano uno dei leader dei movimenti di estrema destra dare ordini ai funzionari responsabili dell'ordine pubblico”. (La Repubblica)