Frenata brusca per Aston Martin: l’auto di 007 taglia le stime per il 2024
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Frenata brusca per Aston Martin: l’auto di 007 taglia le stime per il 2024 Aston Martin prevede per il 2024 un Ebitda rettificato inferiore allo scorso anno fiscale e non pensa più di ottenere un free cash flow positivo nel secondo semestre. Tutti i dettagli. Lunedì nero per le Case automobilistiche del Vecchio continente. Stellantis ha rivisto al ribasso le stime dei risultati del 2024, comunicando il margine del risultato operativo adjusted atteso tra il 5,5% ed il 7% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente double digit, mentre il free cash flow industriale è previsto tra -5 miliardi e -10 miliardi di euro rispetto al precedente “positive”. (Start Magazine)
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Ultim'ora news 30 settembre ore 17 (Milano Finanza)
Stellantis Aston Martin (LA STAMPA Finanza)
I conti dell’intero anno, pubblicati dalla Companies House, rivelano che la scuderia inglese ha registrato una perdita post imposte di 25,272 milioni di sterline al 31 dicembre 2023. La squadra di Silverstone ha pubblicato quelli che sono i conti dell’intero anno solare 2023, rivelando un’importante perdita al netto delle imposte. (F1inGenerale)
Non siamo davanti a un momento “nuovo” di crisi per la casa automobilistica. Aston Martin, infatti, nell’ultimo decennio ha attraversato difficoltà finanziarie. Sotto la guida di Lawrence Stroll è riuscita a invertire la rotta, lanciando modelli di successo come la DB12, la DBX e la Vantage. (ClubAlfa.it)
L’azienda britannica ha rivisto al ribasso le stime per il 2024: produrrà 1.000 auto in meno rispetto a quanto inizialmente pianificato, con una riduzione delle vendite del 10%. Addio anche all’obiettivo di raggiungere un margine lordo del 40%. (Autoappassionati.it)
Non solo Stellantis: è avvio di settimana shock anche per Aston Martin alla Borsa di Londra dopo un pesante avvertimento sui conti. In un «aggiornamento sull’attività», Aston Martin ha reso noto «un riallineamento strategico sui volumi all’ingrosso del 2024, con un riduzione di mille unità in reazione alle difficoltà nella catena dei fornitori e alla continua debolezza economica in Cina». (Il Sole 24 ORE)