La sfida della sostenibilità ha bisogno del settore edilizio

Nonostante gli investimenti e la sensibilità ambientale in crescita, il settore edilizio continua a essere uno dei principali responsabili delle emissioni globali. Infatti, secondo il Global status report for building and construction pubblicato nel marzo 2024 dalle Nazioni Unite, l’edilizia rappresenta da sola un quinto delle emissioni complessive dovute alle attività umane. Inoltre, malgrado un calo nel 2022 del 3,5% del consumo energetico, costruire nuovi edifici e infrastrutture assorbe ancora più di un terzo della produzione energetica globale. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

La piena transizione energetica, uno dei fondamentali obiettivi dell’Europa per i prossimi anni, non può prescindere dalla produzione di energia rinnovabile, dall’adeguamento delle infrastrutture di rete e dallo sviluppo di modelli di autoconsumo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il che rende il nostro Paese praticamente unico per un acquirente di case, ma con un effetto secondario importante: la maggior parte degli edifici ricade in categorie energetiche pessime. Secondo i dati Siape, ben il 45% degli immobili certificati nel 2023 rientra nelle peggiori classe energetiche, vale a dire nelle categorie F e G, lanciando nel nostro Paese un’importante sfida alla riqualificazione e la riduzione dei consumi. (Il Sole 24 ORE)

Immobiliare sempre più green, è boom di healthy buildings. Le tecnologie più sostenibili

Roma, 19 Novembre 2024 (Agenparl)

Si chiama “wellness real estate”: per chi non ne avesse mai sentito parlare, è un fenomeno che sta concretamente trasformando il mercato globale delle costruzioni, segnando una rapida e costante crescita della domanda di immobili, residenziali e commerciali, capaci di incorporare il fattore benessere nel design, nelle tecnologie e nei materiali da costruzione. (QuiFinanza)