Santo Romano, il killer: «Mi hanno sporcato le scarpe Versace da 500 euro». Come è morto il 19enne: i colpi e il buco in petto

Morto a 19 anni per una scarpa pestata, e neanche da lui. Lo ha ammesso il killer minorenne di Santo Romano, e la motivazione è riportata nell'ordinanza che ha confermato il fermo del 17enne: «Mi hanno calpestato le scarpe, sono di Versace le ho pagate 500 euro». Il ragazzo è stato trattenuto nell’istituto di Nisida su decisione del gip, che ha confermato la gravità del gesto e respinto la tesi della legittima difesa portata avanti dal suo legale. (leggo.it)

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Va incontro alla morte. Una manciata di secondi, tra auto e aiuole, nel cuore della movida metropolitana: tanto dura l’ultima curva nella vita di Santo Romano, il calciatore di 19enne ucciso da un colpo di pistola al petto, sabato scorso nella piazza principale di San Sebastiano al Vesuvio. (ilmattino.it)

Il ragazzo è stato centrato in pieno petto da un proiettile al culmine di una lite tra gruppi di giovani ed è deceduto poco dopo l’arrivo al Pronto Soccorso dell’ospedale del Mare. (Positanonews)

Tra lacrime e applausi centinaia di persone hanno omaggiato la salma di Santo Romano, il 19enne ucciso a colpi di pistola da un giovane di 17 anni dopo una discussione innescata da una scarpa pestata lo scorso weekend nel vicino comune di San Sebastiano al Vesuvio. (Il Fatto Quotidiano)

"Nostro figlio rifiutava le cure, chiediamo perdono alla famiglia di Santo Romano": la lettera dei genitori del 17enne

Alle spalle del giovane, una lunga serie di problemi con la giustizia. Il 17enne accusato dell'omicidio di Santo Romano avrebbe litigato, poco prima, anche con un altro ragazzo, puntandogli la pistola sotto il mento: lui nega, ma un testimone lo riconosce. (Sky Tg24 )

Prima ha cercato di negare: "Non so nulla". Poi invece ha confessato: "Sì, sono stato io. L'arma l'ho comprata in un campo rom". A dirlo, secondo quanto trapela da fonti investigative, il 17enne del quartiere napoletano di Barra fermato ieri sera in relazione all’omicidio del 19enne Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli. (La Repubblica)

47 In due pagine, scritte in stampatello, il padre e la madre del minorenne reo confesso dell'omicidio di Santo Romano si rivolgono alla famiglia della vittima, chiedendo perdono e parlando delle problematiche del figlio e dei tentativi, inutili, di tenerlo sotto controllo e di fargli seguire le terapie che gli erano state prescritte (l'avvocato Luca Raviele ha reso noto nei giorni scorsi che una perizia attesta che il ragazzo soffre di problemi psichiatrici). (Fanpage.it)