Spagna, coprifuoco finito: nelle piazze (da Madrid a Barcellona) si scatena la festa

Le misure restrittive, in vigore da marzo, prevedevano il coprifuoco sino alle 23, da ieri sera è stato abolito e ciò ha scatenato i festeggiamenti che rischiano però di provocare la diffusione di altri contagi.

Possono anche richiedere il ripristino del coprifuoco o la chiusura del loro territorio ma ora per farlo necessitano dell'approvazione di un tribunale

n Spagna cessano le misure d’emergenza, finisce anche il coprifuoco e nelle piazze si festeggia sino all’alba in spregio alle cautele che comunque si dovrebbero avere. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

Grecia avanti, ma da Capri all'Elba e. TURISMO Quarantena via dai Paesi Ue, l'Italia riapre ai turisti. Spagna, coprifuoco finito: nelle piazze (da Madrid a Barcellona) si scatena la festa. Da ieri non sarà più il governo centrale a "decidere" per le singole regioni (ilmessaggero.it)

È quanto ha chiesto la delegata del Governo a Madrid, Mercedes González alla Presidente della Comunità autonoma di Madrid, Díaz Ayuso. Il problema legale. In ogni caso, un'eventuale riattivazione del coprifuoco dalle 23.00 alle 6.00 dovrebbe superare un ostacolo non da poco a livello giudiziario. (Ticinonline)

Per le strade del barrio di Salamanca l’accento oramai non lo notano nemmeno più Sono tanti, tantissimi, investono, spendono e fanno politica. (La Stampa)

Ansa. Atene spinge per un “passaporto Covid" a livello europeo e ha inserito le isole fra le priorità della sua campagna vaccinale, per rilanciare il turismo, ma anche per proteggere quelle popolazioni che non hanno un ospedale facilmente raggiungibile in caso di emergenza. (Sky Tg24 )

Migliaia di persone hanno festeggiato nel centro di Madrid, Barcellona, Salamanca e altre città spagnole al grido di “libertad” la fine dello stato di allarme, che è terminato alla mezzanotte del 9 maggio, quindi nella notte fra sabato 8 e domenica 9. (El Itagnol)

Restano in vigore l'obbligo di mascherina e la limitazione dei capienza e gli orari nei locali pubblici, dai musei ai bar, dalle chiese ai teatri. Ferrer ha parlato di scene "molto preoccupanti" registrate in in una trentina di punti della capitale catalana (Today.it)