Vertice di maggioranza a casa Meloni, accordi e tensioni sulla manovra
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In un clima di crescente tensione politica, il vertice di maggioranza tenutosi a casa della premier Giorgia Meloni ha visto la partecipazione dei vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, del capo di Noi Moderati Maurizio Lupi e del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. L'incontro, durato tre ore, ha portato a un accordo di massima su alcuni punti chiave della manovra finanziaria, tra cui l'eliminazione del blocco del turnover per le forze di polizia e la semplificazione degli incentivi per le imprese relativi al pacchetto Industria e Transizione 5.0.
Nonostante la condivisione di vedute, Giorgetti ha sottolineato le difficoltà legate ai conti pubblici, aggravate dal nuovo Patto di stabilità europeo e dal superbonus, che nel 2025 peserà sulle casse dello Stato più dell'intera manovra. La premier Meloni, consapevole delle tensioni interne alla coalizione, ha scelto di ospitare il vertice tra le mura domestiche per cercare di stemperare il clima, ma le preoccupazioni restano, soprattutto per l'irrequietezza della Lega e di Salvini.
Tra le novità emerse dal vertice, spiccano l'introduzione della cosiddetta Iris premiale per le imprese, richiesta da Confindustria, e un possibile intervento aggiuntivo per le detrazioni per i figli. Inoltre, è stata discussa la riduzione del canone Rai a 70 euro, con un'apertura alla proposta della Lega. Forza Italia, dal canto suo, continua a premere per una riduzione dell'Irpef per il ceto medio, ma il nuovo taglio dell'Irpef resta a rischio.
Il vertice si è svolto lontano dai palazzi della politica, con i cronisti lasciati all'oscuro degli sviluppi. Tuttavia, fonti di Palazzo Chigi hanno riferito di una piena condivisione di vedute tra i partecipanti, nonostante le difficoltà economiche e le tensioni politiche.