Lapsus di Nordio in Aula
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Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha commesso un lapsus durante una seduta alla Camera, esprimendo rammarico per non aver partecipato a tutte le "udienze" anziché "sedute". Questo errore è avvenuto mentre diversi esponenti delle opposizioni lo criticavano per la sua assenza nelle discussioni parlamentari sulla riforma della giustizia. Nordio, nel tentativo di rispondere alle accuse, ha involontariamente utilizzato un termine improprio, suscitando reazioni immediate.
Nel frattempo, il presidente della Commissione giustizia della Camera, Ciro Maschio di Fratelli d'Italia, ha seguito attentamente il percorso iniziale della riforma costituzionale della giustizia, che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Maschio ha dichiarato che, dopo la seduta di Montecitorio, si prevede un voto storico che rappresenterà il primo passo di quattro necessari per varare una riforma attesa da almeno trent'anni.
Le opposizioni, in particolare la sinistra, si sono scatenate contro l'articolo 3 della riforma, che prevede il sorteggio per i membri dei due Consigli Superiori della Magistratura (Csm) che nascerebbero con la separazione delle carriere. La capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè, ha criticato duramente il criterio del sorteggio, sostenendo che non garantisce né il merito né la competenza.
In risposta a queste tensioni, l'Associazione nazionale magistrati (Anm) sta pianificando una protesta contro il governo, da mettere in scena durante le inaugurazioni dell'anno giudiziario, previste per il 25 gennaio nelle sedi di Corte d'Appello.