Moneyfarm: solo il 22% dei TFR va in pensioni integrative

Dal 2007 al 2023 soltanto il 22% del totale del TFR accumulato nelle aziende, pari a circa 97 miliardi, è stato conferito a una forma di previdenza integrativa: ben 242 miliardi si trovano nei bilanci o nel circolante delle imprese con meno di 50 dipendenti. Secondo la società di consulenza finanziaria Moneyfarm, il motivo principale sarebbe la disinformazione: molti lavoratori dipendenti non sanno di poter conferire il TFR a un fondo negoziale di categoria, a un fondo aperto o a un Piano Individuale Pensionistico. (Advisoronline)

Ne parlano anche altre testate

In un momento storico in cui, complici l’invecchiamento demografico e la precarietà lavorativa, la tenuta del sistema pensionistico pubblico è a rischio e la previdenza integrativa non è ancora riuscita a conquistare pienamente la fiducia dei lavoratori italiani, il TFR potrebbe rappresentare un alleato prezioso per i futuri pensionati. (LA STAMPA Finanza)

“In un recente incontro tenutosi con il Sindacato FILT CGIL e una rappresentanza di lavoratori della SG LOGISTIC, ES SERVICE E INNOVATIVE SRL, società di logistica e trasporto merci con sede a Patrica, sono stato informato del grave rischio licenziamento che molte famiglie del nostro territorio rischiano di subire a seguito della dismissione della commessa SKY presso lo stesso magazzino. (Frosinone News)

Legge di Bilancio 2025: limiti massimi di età per i dipendenti pubblici e trattenimento in servizio

Tra gli emendamenti riammessi alla Legge di bilancio ci sono anche quelli che puntano al rafforzamento dei fondi pensione. In pratica, in assenza di un'indicazione da parte del lavoratore, passati i 6 mesi, il datore di lavoro dovrebbe dunque trasferire il Tfr ai fondi pensione. (Gazzetta di Parma)

Il comma 162 dell’art. 207 (legge di Bilancio 2025) ha elevato il limite massimo di età per la permanenza in servizio dei dipendenti pubblici, facendolo coincidere con il requisito anagrafico per il raggiungimento della pensione di vecchiaia, pari attualmente a 67 anni (fermi restando sia i limiti ordinamentali più elevati già previsti per alcune categorie di personale sia la possibilità di trattenimento in servizio introdotta dal successivo comma 165). (NeoPA)