Malattia misteriosa in Congo, verifiche su una donna rientrata a Cosenza
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Cosenza – Secondo caso in Italia di una persona che, rientrata dal Congo, ha iniziato ad avere forti dolori e febbre. Il giornale Repubblica, questa mattina, in un articolo pubblicato online scrive di “una malattia misteriosa in Congo” e di alcune verifiche in corso su una donna rientrata a Cosenza proprio dal Congo. Come accaduto con il “caso Lucca”, sarebbero in corso test di laboratorio per determinare la causa esatta della malattia. (Il Lametino)
Su altri media
Una donna, che aveva lavorato a Kinshasa in Congo, nelle scorse settimane è stata ricoverata all’ospedale di Cosenza con chiari sintomi della misteriosa malattia che si è diffusa rapidamente nelle aree più isolate del paese africano. (LaC news24)
Rientra l’allarme sanitario lanciato nei giorni scorsi a livello nazionale proprio da Lucca sul possibile paziente zero della malattia del Congo. L’ASL Toscana nord ovest interviene con una nota ufficiale per sottolineare il quadro rassicurante che sta emergendo. (LA NAZIONE)
La notizia ha scatenato da subito un allarmismo ingiustificato per la malattia "misteriosa" in Congo. La 24enne aveva lavorato a Kinshasa, la capitale congolese che dista circa 750 chilometri dal distretto di Panzi (nella regione del Kwango), dove centinaia di persone stanno morendo a causa della malaria, della malnutrizione (che raggiunge livello superiori al 60% della popolazione), dell'assenza di medicinali e di macchinari ospedalieri. (Il Giornale d'Italia)
Domenica scorsa, in merito all’infezione di origine sconosciuta, l’Oms aveva segnalato più di 400 persone colpite e 31 decessi da ottobre nella remota regione di Panzi, situata a oltre 700 chilometri dalla capitale Kinshasa. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Sul caso, l’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ Irccs di Roma precisa di “non essere coinvolto nella gestione dei campioni biologici”. (CremonaOggi)
Immediatamente ricoverata, da quanto si apprende, è stata dimessa già il giorno successivo e sta bene. La donna – che lavora nel Paese africano – era rientrata in Italia il 29 novembre scorso ed è subito è andata in ospedale accusando febbre e altri malesseri. (Il Fatto Quotidiano)