Il fallimento di Northvolt danneggia Volkswagen e anche l’Ue, esposta per 300 milioni

Il fallimento di Northvolt danneggia Volkswagen e anche l’Ue, esposta per 300 milioni
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
QuiFinanza ECONOMIA

La richiesta di amministrazione straordinaria di Northvolt sta danneggiando alcune delle aziende e istituzioni che avevano scommesso nella società svedese di batterie al litio per auto elettriche. Su tutte c'è Volkswagen, maggiore azionista dell'azienda che è stata costretta a svalutare la sua partecipazione in un periodo già di forte crisi. Anche l'Unione europea ha però subito un duro colpo. La Commissione europea aveva investito quasi 300 milioni di euro nell'ambito del suo progetto di finanziamento verso la transizione ecologica che avrebbe dovuto portare l'Ue all'autosufficienza per quanto riguarda la produzione di batterie. (QuiFinanza)

Se ne è parlato anche su altre testate

Considerata un pilastro nella strategia per la transizione ecologica e per l’autonomia strategica, Northvolt era il simbolo di un progetto che puntava a ridurre la dipendenza europea dai giganti asiatici nel settore delle batterie. (Inside Over)

Northvolt ha fatto sapere che i 100 milioni di dollari ottenuti fanno parte di un finanziamento complessivo da 245 milioni destinato a supportare la procedura di bancarotta. (Forbes Italia)

Carlsson, che ha co-fondato Northvolt e l'ha guidata sin dalla sua nascita nel 2016, «lascerà il suo ruolo di ceo», ha affermato la società in una dichiarazione, aggiungendo che è in corso la ricerca di un nuovo amministratore delegato. (Il Messaggero - Motori)

Da Volkswagen a NorthVolt, le vittime eccellenti del green

La startup svedese NorthVolt, entrata nel mercato dell’elettro-mobilità con l’ambizione di diventare la più grande fabbrica in Europa di batterie agli ioni di litio, è a un passo dal fallimento. (SicurAUTO.it)

Una missione che ora si trova davanti a un ostacolo forse insormontabile: a causa degli ingenti debiti accumulati, Northvolt ha chiesto di poter accedere al Chapter 11 in USA, quella procedura che stabilisce con un giudice un piano di risanamento, lasciando però all’azienda la possibilità di continuare a lavorare. (DMove.it)

L'epilogo della Cop29 di Baku soddisfa i burocrati e i teorici della finanza climatica, ma lascia perplessi quanti già oggi osservano le sciagure provocate dalla decarbonizzazione forzata, imposta con ritmi insostenibili per l'industria. (il Giornale)