No Meloni Day, gli studenti a Bologna: "Avete le mani sporche di sangue"
Centinaia di studenti sono scesi in piazza a Bologna per il ‘No Meloni day‘, indetto in tutta Italia. Hanno sfilato per le strade della città al grido di “Riprendiamoci le nostre scuole, contro la guerra e il governo Meloni”. Hanno esposto cartelloni con le facce insanguinate della presidente del Consiglio, della ministra dell’Università Anna Maria Bernini e del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, poi hanno dato fuoco a dei cartoni che simboleggiavano le riforme dell’esecutivo. (LAPRESSE)
Se ne è parlato anche su altri media
È partito da largo Cairoli il corteo degli studenti milanesi per il 'No Meloni day', aperto da... Foto della premier Giorgia Meloni con il volto imbrattato di vernice rossa e fumogeni colorati. (Virgilio)
No Meloni Day a Bologna, gli studenti: "Avete le mani sporche di sangue" 15 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
– Il corteo del No Meloni day è partito da Piazza Verdi con 150 studenti, appartenenti ai collettivi Cua e Cambiare rotta. La manifestazione, contro il governo, nasce per contestare i tagli all’istruzione e le politiche dell’esecutivo Meloni in generale. (il Resto del Carlino)
Sciopero e studenti in piazza in Italia. Cortei, vernice e cariche della polizia Studenti in piazza in diverse città italiane. Protestano contro le misure del governo e chiedono più attenzione alla scuola. (TV2000)
Corteo a Milano, i motivi della manifestazione in strada Foto della premier Giorgia Meloni con il volto imbrattato di vernice rossa e fumogeni colorati. È partito nella mattina di venerdì 15 novembre da largo Cairoli il corteo degli studenti milanesi per il “No Meloni day”, aperto da uno striscione firmato dai collettivi cittadini con scritto “Studenti in rivolta contro repressione, genocidio e merito”. (Mitomorrow)
Sullo striscione d’apertura la scritta “Le scuole sanno da che parte stare, contro governo e genocidio”. Traffico bloccato intorno a Porta Susa per la partenza poco dopo le 10 del corteo per la Palestina organizzato dai collettivi delle scuole superiori torinesi. (Corriere della Sera)