25 novembre, Meloni: "Mi diranno razzista, ma l'immigrazione incide sui casi di violenza sessuale"
"Adesso verro' definita razzista, ma c'e' una incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente. Perche', chiaramente, quando non hai niente, si produce una degenerazione che puo' portare da ogni parte". Lo afferma la premier Giorgia Meloni, in un'intervista a 'Donna moderna', indicando fra "i segnali molto importanti" del governo per garantire maggiore sicurezza alle donne, anche "le assunzioni e il trattamento delle forze dell'ordine, poi i reati perche' anche quelli servono per combattere l'insicurezza dilagante nelle nostre citta', e il tema del contrasto all'immigrazione illegale di massa". (la Repubblica)
Ne parlano anche altri media
In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto rimarcare una correlazione fra la presenza di immigrati in Italia e il numero di stupri. (Virgilio Notizie)
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha legato ancora una volta il problema dei femminicidi e della violenza di genere al quello dell'"immigrazione illegale di massa": "Adesso verrò definita razzista, ma c'è una incidenza maggiore, purtroppo nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate". (Fanpage.it)
La violenza contro le donne è una questione di cultura o di sicurezza? Anche nel giorno dell’appello all’unità da parte del governo, la divisione tra le forze politiche e istituzionali appare sempre più netta. (La Stampa)
– “Adesso verrò definita razzista, ma c'è una incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente”. Lo dice Giorgia Meloni in una intervista a Donna Moderna, diffusa oggi, nella Giornata dedicata all’eliminazione della violenza sulle donne. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Giorgia Meloni, prima presidente del consiglio donna d’Italia, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non abbandona l’ardita tesi del suo ministro all’Istruzione Valditara ma la raddoppia. (il manifesto)
A partire dal Codice Rosso, una legge voluta dalla Lega con Giulia Bongiorno che ha messo a disposizione un importante strumento a tutela delle vittime di violenze». ma di tenore diverso da tutti gli altri, più «politico» e destinato a far discutere, è il commento del vicepremier Matteo Salvini in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne: «La battaglia quotidiana contro la violenza sulle donne che deve unire e aggregare tutti, senza bandiere o ipocrisie. (Corriere della Sera)