La liberazione di Cecilia è un successo targato Meloni, ma ora Trump vanta un credito

Il 15 gennaio a Milano i giudici decideranno se concedere i domiciliari all’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, ma pare ormai assodato che la richiesta di estradizione negli Usa sarà respinta e che alla fine sarà liberato: questo l’esito previsto per la vicenda Sala. Giorgia Meloni incassa da sola il suo più grande risultato da quando è al governo: tenendo testa agli Usa, in questo caso rafforza la sua leadership. (Il Nord Est)

Se ne è parlato anche su altri media

Ho pianto soltanto tre volte nella mia vita». «Quando ho visto comparire il nome di Cecilia sul display del mio cellulare, che mi chiamava, mi sono commosso. (ilgazzettino.it)

Il ruolo del Qatar, il canale di dialogo tra intelligence e Pasdaran, la missione di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, sono alcuni degli elementi chiave che hanno portato alla liberazione della giornalista Cecilia Sala dal carcere di Evin, a Teheran. (La Stampa)

Raggiunta dal Sir, Farian Sabahi, scrittrice e ricercatrice italo-iraniana dell’Università dell’Insubria, ha ricordato le condizioni in cui le donne sono detenute nelle prigioni iraniane: “In Iran le prigioni sono sovraffollate, i diritti delle detenute non sono garantiti. (Servizio Informazione Religiosa)

Rilascio di Cecilia Sala, decisivo il ruolo del capo dell’intelligence italiana. Il negoziato

Aperture dei giornali totalmente dedicate alla liberazione di Cecilia Sala, sbarcata ieri a Ciampino dopo essere stata rinchiusa nel carcere iraniano di Evin dallo scorso 19 dicembre. Tra gli altri temi caldi di giornata le mire di Trump sulla Groenlandia e gli incendi che stanno devastando Los Angeles (Sky Tg24 )

«Sono stati giorni difficili, abbiamo lavorato di continuo, li abbiamo trascorsi dedicando al caso ogni sforzo. Oggi possiamo dire che c’è stato un lavoro di squadra fra governo, intelligence, diplomazia e anche con la famiglia che è stata bravissima a gestire la situazione e il silenzio stampa. (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale)

Il generale Gianni Caravelli , direttore dell’Aise , l’agenzia dell’intelligence nazionale per l’estero, è certamente il principale protagonista della liberazione della giornalista italiana arrestata il 19 dicembre. (Il Sole 24 ORE)