Siria, scontri tra forze di sicurezza e gruppi pro-Assad nell’ovest. Ong: “Almeno 17 morti”. L’Iran: “Rivive la resistenza contro i malvagi”
Il dopo-Assad è appena cominciato. La situazione nell’ovest della Siria si è incendiata nelle scorse ore e resta incandescente. Le manifestazioni della minoranza alawita, esplose dopo un video sui social network che mostrava un attacco a uno dei loro santuari, hanno incendiato le città costiere di Tartus, Jableh e Latakia, dove è molto radicata la comunità da cui proviene il deposto presidente Bashar al-Assad (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri media
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, durante questi scontri un manifestante è stato ucciso a Homs dalle forze di sicurezza. Inoltre, gli scontri tra uomini armati e militari della sicurezza che hanno tentato di arrestare un ufficiale del deposto presidente a Tartus, nell'ovest, hanno provocato almeno 17 morti, sempre secondo l'Osservatorio. (Italia Oggi)
Le milizie ribelli siriane hanno intensificato i controlli con check point nella capitale Damasco dopo gli scontri di mercoledì con le forze leali al deposto regime di Assad, nella zona della città portuale di Tartus, roccaforte alawita, fedele all'ex raìs. (Il Sole 24 ORE)
Stando a quanto riferiscono testimoni e l’OSDH, mercoledì migliaia di siriani hanno manifestato a Tartus, Banias, Jableh e Latakia, nell’ovest del Paese, dove la comunità alawita, un ramo dell’Islam sciita, è molto presente, e a Homs (Siria centrale), in seguito alla diffusione di un video che mostrava un attacco a uno dei loro santuari. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Il filmato che mostra "l'assalto e l'attacco" al santuario di Aleppo è "vecchio e risale al momento della liberazione" della città siriana settentrionale da parte dei ribelli all'inizio di questo mese, ha affermato una dichiarazione del ministero degli Interni, aggiungendo che l'attacco è stato opera di "gruppi sconosciuti" e che "ripubblicare" il video ha contribuito a "fomentare conflitti" . (Tuttosport)
Siria Khazakistan: precipita aereo, 38 morti. (Radio Bullets)
Tre testimoni sentiti dall’AFP hanno riferito di manifestazioni nelle città costiere di Tartous, Jableh e Latakia, nella Siria occidentale, dove è molto radicata la comunità alawita da cui proviene il deposto presidente Bashar al-Assad (Gazzetta del Sud)