A rilento il codice Cin per gli affitti brevi, Basilicata la più virtuosa

Procede a rilento e a ritmo assai variabile tra le diverse regioni il processo di richiesta del Codice Identificativo Nazionale (Cin), un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati a locazioni brevi per finalità turistiche devono essere identificati per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità. Secondo i dati del ministero del Turismo, ad oggi, su 500.684 strutture registrate in Italia sono 170.710 i Cin rilasciati corrispondenti al 34,10% del totale. (Trentino)

Se ne è parlato anche su altre testate

Una percentuale che per il Mitur è positiva, dal momento che, dopo la prima fase sperimentale, il vero obbligo è entrato in vigore da poche settimane e le sanzioni ancora devono andare a pieno regime. Una struttura registrata ogni tre ha ottenuto il Codice identificativo nazionale per gli affitti brevi . (Il Sole 24 ORE)

I rischi di non conformità sono altissimi, e la mancanza del codice potrebbe comportare gravi perdite economiche e la sospensione dalle piattaforme di prenotazione online. (Sky Tg24 )

A rispondere alle domande dei numerosissimi partecipanti, il direttore Francesco Felici e Alessia Vaccaro della Direzione Generale Controllo, Regolamentazione, Acquisti, Formazione e Professioni turistiche del Ministero del Turismo e Manuela Ciminino, Sara Maniscalco e Melania Correggio di Almaviva. (Travelnostop.com)

Il Cin è un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati ad affitti brevi per finalità turistiche, è uno strumento utile secondo gli immobiliaristi (Centropagina)

Confindustria Alberghi ha organizzato un incontro dedicato agli adempimenti legati all’entrata in vigore del CIN, Codice Identificativo Nazionale, che dal 2 novembre sarà obbligatorio in tutti i canali di promozione e vendita della struttura. (Travelnostop.com)

Il Codice Identificativo Nazionale e le opportunità nel mercato immobiliare dopo il D.L. 145/2023. (NT+ Condominio)