Paul Ginsborg e quel segno lasciato a Poggibonsi
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Aveva lasciato un’impronta anche a Poggibonsi, grazie a rilevanti ricerche sul territorio, il professor Paul Ginsborg scomparso ieri mattina all’età di 76 anni in seguito a una grave malattia.
Paul Ginsborg, con il professor Pietro Clemente e con un gruppo di giovani dottorandi, analizzò anche la vita quotidiana in un condominio di Poggibonsi e nel 2010 intervenne a un convegno, nella Sala Set del Politeama, dedicato alle origini del locale distretto industriale
Studiò le relazioni tra i processi educativi e il modello di sviluppo basato sulla piccola impresa nel circondario della Valdelsa, ripercorrendo le orme di dinastie familiari capaci di dare vita nel tempo a importanti poli produttivi nella zona. (LA NAZIONE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Per cui per le famiglie si sprecano impegno ed energie ma ne rimane poco per la società e per lo Stato» Un altro concetto che Ginsborg usò di frequente per decodificare la realtà italiana fu quello «familismo amorale» o «immorale», come preferiva definirlo. (La Stampa)
L’ultimo saluto a Paul Ginsborg sabato alle 15 alle Leopoldine di piazza Tasso "Il movimento da noi creato – ha detto Pardi – non ha prodotto effetti di tipo organizzativo ma ha funzionato da lievito dentro la società e i suoi frutti li ha dati. (LA NAZIONE)
Noto anche come uno degli animatori dei girotondi del 2002 era presidente emerito di Libertà e giustizia E' morto Paul Anthony Ginsborg, lo storico inglese naturalizzato italiano, 76 anni. (RagusaNews)
Quando venne fuori Berlusconi ci promettemmo l’un l’altro che ci saremmo dati da fare se fosse stato superato un gradino di tollerabilità. "Il culmine del nostro movimento – spiega – fu la manifestazione con cui riempimmo piazza San Giovanni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Un aiuto che, nel tempo, ha sostenuto le attività del Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna, di Libertà e Giustizia, circolo di Ravenna, e, recentemente, della associazione Femminile Maschile Plurale. (ravennanotizie.it)
Vincitore per la settima volta del titolo mondiale al Crucible di Sheffield in Inghilterra, “The Rocket”, così com'è soprannominato, è una sorta di dio conteso dalle Tv e dai tornei in giro per il mondo a suon di centinaia di migliaia di sterline (La Sicilia)